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Vigevano

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La Vigevano che vorrei

Oggi vorrei condividere parti di un post che ha scritto Lino Portaluppi, vigevanese del 1957. « Sto pensando a una nuova politica per Vigevano. La “leonardiana” in castello non funziona, lo scorso anno è stata ospitata alla Pinacoteca un’opera di Giovanni Boldini, “la dama nera”. In totale solitudine. La scuderia è ricoperta da un graticcio per mostrare la terra dove defecavano i cavalli. Quando Philippe Daverio venne a Vigevano, camminandoci sopra disse che bello sentire il rumore delle lamiere. Faccio un paragone con un piccolo paese svizzero che conosco molto bene. Martigny. In questo territorio del Vallese ci sono albicocche, formaggio e qualche vino un po’ brusco. Ma c’è La fondazione Gianadda che è autorevolmente inserita tra le istituzioni europee in grado di organizzare eventi di altissima qualità.

Dal 2010 al 2016 ha ospitato esposizioni di, 40 opere di Picasso, 50 di Mirò, Chagall, 100 disegni di Lautrec e altri nomi eccellenti provenienti da musei pubblici e privati europei. La Fondazione è inserita in un programma di trasporti del governo svizzero per il turismo. Chi arriva a Martigny da Milano presentando il biglietto del museo, ha il viaggio di ritorno gratuito se usa il treno e non paga il traforo del San Bernardo se arriva in auto. Con il biglietto del museo si ha diritto uno sconto sui ristoranti e negozi della città. Tutti gli eventi sono ospitati in un edificio costruito appositamente negli anni 70. Vigevano ha potenzialità architettoniche, artistiche e gastronomiche che se fossero organizzate allo stesso modo ribalterebbero completamente l’economia della città.

Ci sono enormi contenitori vuoti, il castello, le carceri, il macello. Non abbiamo le albicocche e qualche vino acidoso ma soltanto, risotti, salumi, formaggi, vini, cipolle, asparagi, oche, ottimi ristoranti in tutta la Lomellina, le terme di Salice, il parco del Ticino….. e poi ci sono eventi che funzionano bene; la settimana letteraria, onlus teatrali che vanno a gonfie vele, artisti, e molto altro.

Vigevano necessita di una unica sede organizzativa in grado di avere la forza e la autorevolezza di porsi a livello europeo. Una istituzione o una fondazione in grado di dialogare con tutte le altre per organizzare eventi di  portata internazionale. L’UE fornisce finanziamenti per lo sviluppo urbano e regionale, nel nostro caso riguarda il restauro del Castello, che deve essere inserito nel
“Le tour d’Europe des grands musées”. e non riempito con i magazzini delle opere di Brera. Vigevano ha bisogno di eventi che fanno vivere la città e ogni tanto prendersi una bella sbronza con bonarda , ciccioli di maiale e cotechini comperati dal “ Group”. Altra istituzione internazionale da far conoscere».

Ok, ammesso che regalare il biglietto del treno sarebbe quasi una condanna, penso che per tutto il resto ci si possa attrezzare e che la nostra cara Vigevano abbia davvero bisogno di un “ceo”, quelli che ti propone una nuova strategia di marketing e ti risolleva l’azienda in quattro e quattr’otto.

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