“AL PRIMO PIANO”
Compagnia Teatrale DistrActors
di Carla Pavone e Pasquale Pako Balzano
drammaturgia: Carla Pavone Regia: Pasquale Pako Balzano
con: Giorgio Albertazzi, Claudio Cagnani, Davide Casiraro, Cinzia Cuffari, Marta D’Angelo, Roberta De Marchi, Marina Mannato, Simona Pappacena, Carla Pavone
tecniche luci e suono: Bahaa Bakkar – Luca Saccardi
scenografie: Bahaa Bakkar, Pasquale Pako Balzano
Natale, una delle giornate più importanti delle festività Cristiane, una coppia di anziani, una coppia di adolescenti ed una “coppia” di adulti di mezza età, si raccontano con un incedere di battute, tra segreti, sogni, speranze, intrecci amorosi, scomode rivelazioni e colpi di scena che si mischiano con situazioni serie e assurde, a volte ipocrite. Storie paradossali che si confondono, ma che rendono ben chiara l’idea che ognuno, nella propria vita quotidiana, potrebbe incappare in questo gioco di detti e non detti, menzogne e realtà.
“E' il dolore a rendere matti, o è l'essere matti che ti fa provare tanto dolore?” Anche questo rientra tra i dubbi Amletici della nostra società. La malattia mentale non la si può prevedere, non la si può catalogare, non la si può ignorare, in qualche forma è insita in ognuno di noi e che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. La chiamiamo malattia, ma può anche essere definito, stato mentale diverso, causato da traumi dovuti a situazioni di disagio.
In questo lavoro teatrale, si sottopone alla sensibilizzazione del pubblico, il tema del disagio mentale, purtroppo sempre più sottovalutato o addirittura taciuto, in cui la malattia nasce non per pregresso umano, ma per l’incapacità di gestione da parte della società. E’ facile dare del “malato mentale” quando si esce dagli schemi, ma è difficile capirne le cause. Con AL PRIMO PIANO, gli autori hanno voluto creare una storia semplice parlando di due anziani con un ipotetico principio di Alzheimer che vengono ricoverati in una struttura dove i medici devono valutare se i due possono tornare in società o debbano essere “curati” con un ricovero coatto con l’avvallo dei parenti. Una struttura dove il piano terra, ha tutte le caratteristiche di una casa di riposo o di riabilitazione, ma che dal primo piano in su, si trasforma in ospedale di igiene mentale con farmaci, urla, risate, pianti, improperi e abbandono, nonostante il forte impegno di molti operatori a rendere umani coloro che una buona parte della società, non considera più tali. Un primo piano dove l’unico ambiente di socialità è la sala comune.
Non si calca la mano sulla malattia e non viene toccato ciò che accade al primo piano, questo è compito di esperti e studiosi del tema, qui si è voluto tracciare la linea di confine a metà strada tra vecchiaia e follia. "Prima eravamo matti, adesso siamo malati. Quando saremo considerati uomini?" Giuseppe Tibaldi, responsabile del Centro di Salute Mentale di Torino
Spettacolo brillante e pieno di geniali intuizioni che gli attori sanno magistralmente mettere in campo per far si che ogni singolo spettatore, alla fine dello spettacolo, in qualche modo o in qualche situazione ci si possa riconoscere.
“Un sentito ringraziamento va a Simone Cristicchi che rispondendo ad una e-mail, ci ha indicato e consigliato il suo libro “Centro di Igiene Mentale” ed. Oscar Mondadori, libro che ci ha dato molti spunti, come ci ha aiutato molto il suo documentario “Lettere dal Manicomio” Infine è doveroso segnalare “C’era una volta la città dei matti” la miniserie televisiva della RAI sotto l’attenta e precisa regia di Marco Turco e una straordinaria interpretazione di Fabrizio Gifuni nel ruolo del professor Franco Basaglia ispiratore della legge 180.”
Ore 21.00
Info e prenotazioni:
348 11 27 776