BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE 30 Novembre e 1 Dicembre – Andrea Segre sfida l’agiografia e abbraccia l’umanesimo, rifiuta la retorica e regala emozioni
Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.
Regia: Andrea Segre
Attori: Elio Germano, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Paolo Calabresi, Pierluigi Corallo
Sceneggiatura: Andrea Segre, Marco Pettenello
Durata: 122
Paese: Italia
Genere: BIOGRAFICO
Produzione: JOLEFILM, VIVO FILM, RAI CINEMA
Distribuzione: LUCKY RED
I PREZZI dei biglietti dal 2003 non sono mai cambiati:
-Ingresso unico € 6,00 (gratuito sotto i 4 anni)
-Ridotto NOI oratori € 5,00
-Ridotto SOCI LA BARRIERA € 4,00
-Abbonamento 10 ingressi (non nominale) € 50,00
-Abbonamento 10 ingressi SOCI LA BARRIERA € 40,00
Non disponiamo del servizio di prevendita
i biglietti sono acquistabili da mezz’ora prima dell’inizio delle proiezioni.
È così fluido il modo con cui Andrea Segre si muove tra privato e pubblico (decisivo il contributo di Benoît Dervaux, direttore della fotografia per i Dardenne che qui gioca sulla grana e su una leggera desaturazione), tra interni che dicono tutto di chi li vive (il rigoroso ma vivo comitato centrale di Botteghe Oscure, l’abitazione di gusto ma senza concessioni al consumismo, il Kremlino che quasi diventa un tribunale) ed esterni che raccontano il rapporto con la collettività (i comizi tra le baracche di una borgata, le Feste dell’Unità, i pranzi nelle case del popolo), il mettersi alla pari con i militanti (gli incontri in fabbrica), gli incontri furtivi con l’avversario (con la preoccupazione che la scorta faccia troppo tardi). Pur restituendo un pezzo della vita di Berlinguer – si copre il periodo compreso tra il 1973, anno dell’attentato che subì a Sofia, al 1978, nei giorni del sequestro Moro – quella di Segre (che ha scritto il film con Marco Pettenello) è una biografia completa, limpida senza rinunciare alla complessità di un personaggio tanto iconico quanto ordinario, che sfida l’agiografia e la retorica e abbraccia lo scandaglio umanista e la dimensione emotiva, mettendo al centro l’assillo dell’unità e la sconfitta di un progetto.