GIANGI DAVERIO – Quello che non vediamo
a cura di Giuseppe Castelli
Il sottotitolo della mostra “quello che non vediamo”, scrive il critico e curatore Giuseppe Castelli, scopre chiaramente le ragioni di una mostra come questa e ne segna decisamente i confini.
Giangi Daverio, abbandonati da tempo gli sconfinati panorami americani e le solitarie pompe di benzina di una passata e fortunata stagione, da qualche tempo ha subìto il fascino misterioso delle entità angeliche e l’angelo ha finito per diventare il vero centro, quasi una felice ossessione, di una ricerca artistica davvero unica e totalizzante.
Su grandi tele, con un lungo e articolato procedimento creativo, Giangi costruisce, attraverso il rilievo, imponenti e mistiche ligure, sulla scorta di una ormai millenaria tradizione iconografica che ha ben definito i suoi modelli.
Fantasia, gusto del colore e della composizione creano sulla tela monumentali figure dal sorprendente impatto emozionale, sciogliendo in forme umane la spiritualità del soggetto rappresentato.
Nel suo percorso narrativo, tuttavia, Giangi riesce a preservare e proteggere la natura arcana e l’incanto misterioso che emana da queste figure eternamente sospese tra la terra e il cielo. L’artista sento violentemente queste presenze e le consegna agli occhi del pubblico in tutta la loro forza ed autorevolezza, ultima, estrema difesa alla quotidiana solitudine della vita.
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Inaugurazione: sabato 24 giugno ore 11,00