Le nuove sensibilità: Vivibilità e Sviluppo sostenibile

Conduce:
Serena Uccello, giornalista de Il Sole24ore

Siamo soliti considerare le culture soprattutto come eredità che dal passato giungono al presente- tradizioni, impronte, visioni del mondo segnate da uno specifico orientamento valoriale legato ad un territorio, ad un gruppo etnico e così via. Le culture, in realtà, sono connesse tanto al passato quanto al futuro – sono portatrici, anche e soprattutto, di una relazione con ciò che è possibile, con un’apertura a ciò che ancora non esiste, ma che possiamo/vogliamo prefigurare.

Ed è su questa base, oggi più di sempre, che abbiamo bisogno di sviluppare forme di pensiero critico. Dunque pratiche culturali attente in primo luogo ai problemi ecologici, e al loro intreccio con le trasformazioni sociali più generali. La drammatica pandemia con cui ci troviamo a fare i conti, e i suoi altrettanti drammatici esiti societari (dalla crescita della povertà all’aumento delle diseguaglianze sociali e territoriali, alla esasperazione dei divari di genere e di generazione e così via), vanno collocate, e combattute, in questa cornice più generale