Incontro – Spettacolo
sulla nuova edizione del
PURGATORIO – Rizzoli BUR
di Bianca Garavelli
PURO E DISPOSTO A SALIRE A LE STELLE
Purgatorio, occasione di rinascita
Gennaio 2021: esce la nuova edizione del Purgatorio per I Grandi Classici Rizzoli BUR, con l’Introduzione e il commento di Bianca Garavelli. La conversazione-spettacolo di venerdì 11 giugno 2021 ne valorizza i temi fondamentali, con uno sguardo all’arte, in questo caso la danza, che era tanto cara all’autore della Commedia.
Il Purgatorio è il regno della rinascita, così come la seconda cantica segna il trionfo dell’amicizia e dell’arte: musica, pittura, poesia. È la cantica della purificazione, cioè di quel processo lento e faticoso che porta ad alleggerirsi delle scorie che ci hanno appesantito la vita, facendoci correre il rischio di allontanarci dal Bene Supremo. L’ultimo verso della cantica, «puro e disposto a salire a le stelle», ci mostra questa raggiunta leggerezza.
Purificarsi è anche un po’ guardare dentro sé stessi, riscoprirsi, affrontare aspetti della propria vita, darsi una nuova possibilità. Gli incontri significativi di Dante nel suo viaggio in Purgatorio, il regno della purificazione, hanno anche questo valore. Nel percorso, il viator passa attraverso alcune tappe significative, che rappresentano altrettanti motivi conduttori:
L’antipurgatorio, con il suo lento distacco dai pesi terreni; qui assistiamo alla riconquista della luce e dei colori: simboli della riconciliazione con Dio.
I poeti e gli artisti: il primato dell’arte sulla politica.
La presenza degli angeli, messaggeri e aiutanti di Dio.
Il pacifismo di Dante (dopo la battaglia di Campaldino)
La “ninfa teologa”: Matelda nel Paradiso terrestre.
Tre scene di danza, con le coreografie di Marcella Previde Massara e le allieve di Dance Studio A. D. S., interpretano alcuni di questi temi. La prima dà vita allo sbarco delle anime sulla spiaggia del Purgatorio, dopo la traversata dell’Oceano sulla navicella guidata dall’Angelo nocchiero.
La seconda mette in luce il profondo desiderio di pace che Dante provava, dopo aver vissuto le sanguinose guerre fratricide del tempo: è rappresentato dai morti di morte violenta del canto quinto, in particolare la commovente figura di Pia da Siena, vittima di tali guerre.
La terza ci porta nella gioia del Paradiso Terrestre, il luogo destinato alla vita felice dell’umanità prima del peccato di Adamo ed Eva: le allieve danzatrici inscenano le virtù e l’enigmatica Matelda, sorta di custode teologa del giardino di eterna primavera, tutte simili per bellezza e grazia alle ninfe del mito.
Con la partecipazione di Davide Zardo e delle allieve di Dance Studio A.S.D.
Coreografie di Marcella Previde Massara
A cura di Associazione il Circolo