Mostra di Daniela Pellegrini
a cura di Fortunato D’Amico
a cura di Fortunato D’Amico
Per intercessione divina lungo il cammino, sulla strada di Damasco o di Santiago, l’iniziato conseguiva quella grazia interiore necessaria a invadere con la consapevolezza dell’Illuminato i territori dell’anima, l’ispirazione luminosa avrebbe facilitato la trasmigrazione dal corpo fisico a quello dello spirito. Nei racconti della scienza antica, il viaggio è infatti l’allegoria di una trasmutazione alchemica, interiore ed esteriore.
Il Cammino di Santiago di Compostela documentato dalle fotografie di Daniela Pellegrini, e dalla sua sensibilità di artista interessata ad indagare l’universo simbolico che ruota intorno alla sua
vita, mette l’accento sulla serie di messaggi, scritte ed epitaffi poetici che altri viaggiatori hanno lasciato lungo il percorso.
In questo senso l’esplorazione artistica non coinvolge solo l’universo dei segni rappresentati nelle immagini in mostra, ma anche le deduzioni filosofiche e narrative ispirate in parte dalla
conoscenza dei simboli del Camino, ormai considerati esoterici, e dall’altra l’approfondimento di un’indagine interiore.
Sono quindi foto da interpretare da un lato come documenti di viaggio e dall’altro come testimonianze di una rilettura personale e artistica. Motivo questo che ha spinto Daniela Pellegrini a selezionare e riorganizzare una sequenza di una parte delle numerose immagini e costruire una narrazione che va oltre il “didackt” dell’apparenza.
Il Cammino di Santiago di Compostela documentato dalle fotografie di Daniela Pellegrini, e dalla sua sensibilità di artista interessata ad indagare l’universo simbolico che ruota intorno alla sua
vita, mette l’accento sulla serie di messaggi, scritte ed epitaffi poetici che altri viaggiatori hanno lasciato lungo il percorso.
In questo senso l’esplorazione artistica non coinvolge solo l’universo dei segni rappresentati nelle immagini in mostra, ma anche le deduzioni filosofiche e narrative ispirate in parte dalla
conoscenza dei simboli del Camino, ormai considerati esoterici, e dall’altra l’approfondimento di un’indagine interiore.
Sono quindi foto da interpretare da un lato come documenti di viaggio e dall’altro come testimonianze di una rilettura personale e artistica. Motivo questo che ha spinto Daniela Pellegrini a selezionare e riorganizzare una sequenza di una parte delle numerose immagini e costruire una narrazione che va oltre il “didackt” dell’apparenza.
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𝗜𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: Sabato 5 marzo, ore 15.30
𝗖𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲: Domenica 6 Marzo, ore 17.00
𝗣𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮: Vito Giuliana
𝗖𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲: Domenica 6 Marzo, ore 17.00
𝗣𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮: Vito Giuliana