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Eventi a Vigevano

Il weekend di Carnevale a Vigevano

Eccoci qui, alle porte del weekend di Carnevale. A Vigevano saranno ben quattro i luoghi e le occasioni per festeggiare il Carnevale 2020. Il primo è in Piazza Calzolaio d’Italia dove, già da alcune settimane, è allestito Il Luna Park villaggio di Carnevale, con giostre e bancarelle con caramelle e frittelle, che saranno attive tutti i giorni, salvo mal tempo. Il secondo sarà sabato, alle 16, quando l’Università per il tempo libero e la terza età “Luisa Rossi” accoglierà tutti i bambini nella grande sala di vicolo Santa Teresa 2 dove le Narranonne racconteranno “Narra’vale (storie libresche carnevalesche)”. Il gruppo, coordinato da Fernanda Menendez docente appunto dell’Unitre, è nato dopo un percorso di formazione propedeutico e conta già con diversi interventi in scuole materne ed elementari. L’evento clou, però, come sempre, sarà la sfilata dei carri allegorici, che inizierà domenica e si ripeterà martedì. Dalle 14.15 otto carri allegorici, di cui alcuni grandi classici, come la Torre del Bramante e ultimissime novità, inizieranno a sfilare insieme ai cortei nelle vie del centro cittadino arrivando poi il Piazza Ducale. Novità dell’edizione 2020 è che i cortei saranno ben 3 e partiranno da punti diversi della città: uno da via De Amicis, vicino alla Posta centrale, un altro dalla Chiesa dell’Addolorata in via Madonna 7 Dolori, ed il terzo da Piazza Calzolaio d’Italia. I figuranti si “incontreranno” alla Chiesa di San Bernando per poi proseguire tutti insieme in Piazza Ducale. Lì ci sarà un lungo elenco di esibizioni, presentate da Marco Clerici e Emilio Santamaria. Tra queste anche gli allievi, ed allieve, dell’Urban Gravity Academy, lo Spazio Danza di Paola Zatti, la Scuola 100 Passi di Rossella Ragusa, i Musici ed Alfieri dell’Onda Sforzesca, lo Studio 2 Arte e Sport, la scuola Last Dance, la scuola d’infanzia dell’Addolorata, l’Asd Dance With Me e il gruppo Country Vigevano. Sempre martedì ci sarà il quarto evento del Carnevale 2020. Dalle 15 alle 18, nella Cavallerizza del Castello di Vigevano, ci sarà anche l’immancabile Ballo in maschera per tutti i bambini. L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Vigevano e durante il pomeriggio saranno proposti anche giochi di magia, con il mago Ale, animazione e merenda. L’ingresso costa 5 euro mentre tutti i bambini sino a 3 anni entreranno gratis. Vediamo ora quali saranno gli altri appuntamenti cittadini, al di là del Carnevale.

 

Venerdì

Venerdì alle 17:15 nell’aula 3 dell’Università per il tempo libero e la terza età “Luisa Rossi”(via San Giacomo, 17) nell’ambito degli incontri “un tè con” Lorenzo De Vizzi racconterà il suo “Reportage di un viaggio in Giappone”. La partecipazione libera.

 

Sabato

Sabato, alle 15.30, nel ridotto del Teatro Cagnoni l’associazione Amici del Teatro Cagnoni e l’orchestra Città di Vigevano organizzano il secondo incontro della rassegna “Conversazioni Fuori Tempo”, dedicato al Don Giovanni. Il maestro Andrea Raffanini, direttore dell’Orchestra Città di Vigevano, approfondirà e spiegherà l’opera in programma per domenica al Teatro Cagnoni. Sarà una guida all’ascolto ricca di aneddoti e chicche, che permetterà di fruire al meglio la messa in scena del giorno dopo, ma anche una piacevole scoperta per chiunque voglia approfondire la famosa opera di Mozart. L’incontro è a ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

Dalle 17 di sabato e fino al 1° marzo, nella Sala dell’affresco del Cortile del Castello le sezioni Anpi, Aned e Cgil di Vigevano esporranno la mostra “Resistenza Operaia a Berlino” voluta e ideata dal Centro Buonarroti di Milano. Alle 17 ci sarà la Conferenza di presentazione alla Sala dell’Affresco con Interventi di Luigi Fusani (Anpi), Marco Savini (Aned), Doriano Maglione e Roberto Croci del Centro Filippo Buonarroti. «La resistenza contro Hitler è tragica per vari motivi – scrivono gli organizzatori dell’evento – primo perché è costata la vita a decine di migliaia di persone (i tedeschi rinchiusi nelle carceri e nei Lager sono oltre 800mila e ben 350mila sono quelli morti nei lager, nelle prigioni, fucilati, impiccati o uccisi dalla mannaia del boia), poi perché è sempre rimasta una resistenza di persone o di gruppi isolati che agivano indipendentemente tra di loro e che non avevano mai una base forte nella popolazione come per esempio la resistenza in Francia, in Italia o in Iugoslavia. E ancora lo è perché nonostante ciò mancò più di una volta solo per un pelo il successo, cioè l’eliminazione di Hitler o un colpo di stato contro di lui e perché, nonostante l’alto prezzo pagato in vite umane, non riuscì a togliere al popolo tedesco l’immagine di un popolo ubbidiente che seguiva “il Führer” in tutto, anche nelle bestialità più atroci. La Resistenza fu variegata: parti consistenti delle Chiese, della Borghesia e dei Nobili e dei Militari che si unirono nella lotta ai partiti in opposizione Socialisti e Comunisti. L’importanza di questa mostra è raccontare la storia ai più sconosciuta di una parte del popolo tedesco che si è opposto e togliere quell’immagine di popolo ubbidiente che seguiva “il Führer” in tutto, anche nelle bestialità più atroci. La data della mostra coincide con l’inizio del tesseramento 2020 di Anpi e Aned che saranno a disposizione anche per raccontare le iniziative realizzate nel 2019 e i progetti 2020.

 

Sabato, alle 16.30, all’interno dell’Auditorium San Dionigi ci sarà la quarta conferenza del ciclo “Unicittà: l’Università per il tempo libero e la terza età “Luisa Rossi” incontra la città”. Norma Guarnaschelli, docente di filosofia dell’Unitré, seguendo il tema che è appunto la luna nella letteratura e nella cultura di ogni tempo, terrà una conferenza intiolata “Parmenide e la luna che non c’è”, spiegando quindi il pensiero di uno dei più importanti filosofi presocratici, per il quale le fasi lunari erano evidenti segni dell’infondatezza del divenire. La partecipazione è libera.

 

Sabato alle 18 nei locali dell’associazione Astrolabio (via Riberia 14) sarà presentato il reportage narrativo di Felicia Buonomo «I bambini spaccapietre. L’infanzia negata in Benin» (Aut Aut Edizioni). Il libro racconta la storia di Ariane, Merveille, Ludovic, i cosiddetti “concasseurs”, i bambini spaccapietre. Oggi la schiavitù ha i volti di questi bambini, costretti a spaccare pietre per dieci ore al giorno, nella zona collinare di Dassa, in Benin. In questo reportage Felicia Buonomo ha testimoniato, con un accurato lavoro sul campo, lo sfruttamento minorile nell’industria edilizia, settore in cui la Cina è diventata il primo partner commerciale e primo investitore di questo paese dell’Africa occidentale. L’evento, ad ingresso libero, è organizzato da Astrolabio con il patrocinio dell’associazione dei giornalisti di Vigevano. L’autrice, dopo la laurea in economia internazionale, nel 2007 inizia la carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il “Premio Tv per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”, con l’inchiesta Mani Pulite 2.0. Alcuni dei suoi video-reportage esteri sono stati trasmessi da Rai 3 e RaiNews24. Successivamente pubblica il saggio Pasolini profeta (Mucchi Editore, 2011). Parallelamente all’attività giornalistica, porta avanti un progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato, con il quale ha partecipato a progetti di riqualificazione del territorio a Bologna, Roma e Milano, realizzando opere murali con proprie poesie inedite.

 

Sabato, alle 21, sul palco del teatro Moderno (via San Pio V 8) la Compagnia Teatrale C.F.G. – Compagnia Filodrammatica Gallaratese interpreterà “I soldi dello zio d’America”, tre atti di Gaetano Di Maio dal testo originale: “Don Pascà fa acqua a pippa”. Con la regia di Giovanni Melchiori sul palco saliranno: Marilena Spagnuolo, Michela Marchese, Giovanni Melchiori, Annamaria Melchiori, Gianfranco Ferraro, Riccardo Ilardi, Annamaria Pauciullo, Giuseppe Alessandro Esposito, Francesco Pirolo, Lorenzo Cirinà, Carlo Cozzolino, Alda Colantuono Liquori e Corinna Segre. La commedia è ambientata in un ‘’basso’’ napoletano presso una famiglia che lotta per sbarcare il lunario. Quello che dà vivacità scenica è una lettera proveniente dall’America che apre le speranze ad una ricchezza immediata. Infatti in casa dei coniugi Speranza, la miseria regna sovrana. Fra padrone di casa, l’esattore e vari creditori, la vita di questa famiglia prosegue con grande difficoltà. Solo un miracolo ci vorrebbe per cambiare la loro vita. L’improvviso arrivo di Luigi dall’America, fa ben sperare in un cambiamento di vita. Ma i sospirati dollari si faranno attendere troppo creando grande suspense fino alla fine.

 

Sabato, alle 21, nella Sala Polifunzionale Cristo Re (via San Giovanni, 51) il Rotary Club Mede Vigevano, con la collaborazione del Teatro dello Scorpione e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Vigevano proporrà un nuovo spettacolo della rassegna “A teatro insieme”, progetto che intende proporre a Vigevano del teatro di qualità. Sabato sera la Compagnia La Creta di Milano interpreterà “Follia d’ufficio” di A. Martorelli, commedia brillante che vuole mettere in luce, nel modo più esilarante possibile, tutte le gelosie, le meschinità e i rancori che caratterizzano i rapporti umani che si instaurano nel mondo del lavoro. Si tratta di uno spettacolo che gioca molto con il ritmo delle parole e la sincronicità dei movimenti. In una storia dove l’autore mette a nudo, con ironia e leggerezza, la facilità con cui l’uomo cede alle sue più infime inclinazioni pur di raggiungere i propri obiettivi. La storia ha inizio negli Uffici della Scamar, azienda multinazionale di servizi energetici, dove è successo qualcosa di strano. I suoi responsabili di settore, sei persone completamente diverse l’uno dall’altra, con le loro ambizioni e le loro divergenze, si comportano in modo assurdo. Sembrano essere completamente nel pallone, e proprio a pochi minuti dall’inizio dei colloqui con il Direttore Generale che sceglierà tra loro il suo futuro Vice. Per capire cosa è successo, però, bisogna tornare a qualche ora prima, e cioè al momento in cui i sei scoprono, per caso, che in realtà tra di loro è già stato individuato chi dovrà ricoprire quel posto. Ma gli altri ovviamente non sono d’accordo. Ed è a questo punto che come d’incanto tutte le invidie, le gelosie che caratterizzavano il loro rapporto vengono messe da parte per un’alleanza subdola e meschina, che ha un solo scopo: quello di far apparire il prescelto, durante il colloquio, come una persona instabile e pertanto inadatta al ruolo. Ma bisogna trovare un modo, un’idea plausibile, che costringa il loro collega a rinunciare alla promozione, e che lo faccia anche di sua spontanea volontà. E ad aiutare i membri del complotto saranno lui stesso, che gli fornirà un ottimo pretesto attraverso la sua ipocondria cronica, ed una misteriosa malattia che tra le altre cose porta ad avere delle sensazioni di déjà vu prolungato e allucinazioni visive e uditive. Una malattia che qualcuno già definisce come “Sindrome da stress da ufficio”. Da qui iniziano una serie di espedienti esilaranti e situazioni paradossali messe in atto dai personaggi, quasi al limite del surreale, che conducono lo spettatore fino all’epilogo, spiazzante ed inaspettato. In una divertente rappresentazione di quello a cui può condurre l’ambizione umana, che troppo spesso cede, per proprio interesse, al suo lato oscuro… Il biglietto costa 12 euro, il ridotto (fino a 25 anni e over 80) 10.

 

Domenica

Domenica, alle 17, sul palco del Teatro Cagnoni l’Orchestra Città di Vigevano, diretta dal Maestro Andrea Raffanini interpreterà il Don Giovanni, dramma giocoso in due atti di W.A. Mozart – Libretto di L. da Ponte. Nel cast ci saranno anche i vincitori del Primo Concorso Lirico “Città di Vigevano”. Con la regia e le scene di Fabio Bonocore, i costumi di Elena Martelli ed il coro “ Le voci del Mesma” diretto da Massimo Fiocchi ascolteremo appunto il Don Giovanni ossia Il dissoluto punito, opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte. Il Don Giovanni è la seconda delle opere nate dalla collaborazione fra Mozart e Da Ponte, dopo Le Nozze di Figaro. L’opera debuttò il 29 Ottobre 1787 a Praga, suscitando subito un grande entusiasmo, costituendo per il compositore una piccola rivalsa nei confronti di Vienna, dove l’opera venne invece accolta con freddezza. Nel frontespizio dell’opera, il Don Giovanni viene definito come “dramma giocoso”: nessun commentatore dell’epoca si fece scappare l’occasione di commentare questo apparente ossimoro. In realtà con il termine “dramma” veniva utilizzato nelle opere buffe come sinonimo di “azione teatrale”; nulla a che vedere dunque con una componente drammatica.

 

Il fascino proprio del Don Giovanni, resiste ancora oggi, al di fuori del suo archetipo letterario. Con il passare degli anni, l’opera è stata più volte sviscerata, personaggi che all’inizio sembravano secondari sono stati portati al centro dell’attenzione. Allo stesso modo si è più volte discusso del rapporto del protagonista con Donna Anna, con Donna Elvira e con Leporello. Don Giovanni è un’opera ancora aperta a molteplici interpretazioni; questa apertura è dovuta alle ambivalenze esistenti sia nelle relazioni tra i personaggi, sia nella musica che dà loro corpo. Il biglietto costa 27,50 euro, ridotto (under 25 – over 65) 22. Gratuito per ragazzi e ragazze fino a 14 anni

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