Un abbraccio vale più di mille “like”

Un abbraccio vale più di mille “like”. È un po’ che ci penso, ed in questi giorni ho anche sfogato questo mio senso di lontananza proprio sulla mia pagina Facebook, sperando di aver spronato qualche riflessione. Su fb ho più o meno 4mila “amici” – e scusate ma, per me, le virgolette qui sono tassative – su twitter ho 670 follower e non sto a guardare in quanti mi seguono su Instagram, Pinterest e simili. Nella realtà, invece, penso di avere tre o quattro veri e storici grandi amici, qualche decina di buoni amici, un tot di conoscenti. Il punto però non sta nei numeri. Il punto sta in cosa ed in come interagisco, o interagiamo, con i nostri amici e conoscenti.

Passiamo le giornate a scattare foto, condividendole poi sui social, scriviamo frasi e pensieri nella speranza di collezionare “like” e regaliamo “like”, cuoricini e sorrisi alle frasi e foto altrui. Pensiamo essere sempre connessi, iper popolari e globalizzati ma alla fine siamo più soli di goccia d’acqua nel deserto. Che fare quindi?

Usciamo. Troviamoci. Abbracciamoci. Stringiamoci la mano. Guardiamo insieme, con i nostri occhi Piazza Ducale, il Castello, il Ticino, le campagne lomelline, l’alba e il tramonto. E se proprio vogliamo postare una foto, facciamoci una foto tutti insieme davanti al Duomo, sotto uno dei lampioni di Piazza Ducale, oppure tutti seduti o ammassati sulle ossapanche di via XX settembre. Troviamoci: parliamo di persona, faccia a faccia, di qualsiasi cosa, dalla politica alla cultura, passando dalla cucina e dalla moda. Facciamo un giro in libreria (le nostre due librerie sono favolose) e consigliamoci libri, film, cd. Andiamo a vedere una mostra, al cinema, a teatro. Prendiamoci un caffè, un gelato – che per altro abbiamo il più buono d’Europa – andiamo insieme a pranzo o a cena – così possiamo evitare di vedere o postare quelle inutili foto di cappuccini, brioches e simili – facciamoci una passeggiata e respiriamo la vita. Perché la vita non scorre nella rete. La vita non pulsa sulla tastiera o su uno schermo. Siamo uomini, creature meravigliose. Non robot.