Come la rassegna letteraria, anche il Premio Letterario Città di Vigevano quest’anno era legato al tema del limite: i tre romanzi finalisti, scelti dalla giuria tecnica composta da Ermanno Paccagnini, Luigi Mascheroni, Laura Lepri e Paolo Perazzolo hanno tutti a che fare con la necessità di misurarsi con la perfezione o con l’Assoluto, sia rispettando che infrangendo il limite. I tre romanzi affrontano in modo diverso l’idea che il ruolo storico e sociale della letteratura ha nel racconto del nostro presente. Ogni giorno sembra spostare un po’ più in là l’idea di ciò che può essere considerato un limite. A partire dalla comune convinzione che la letteratura possa essere uno strumento fondamentale per cogliere ciò che accade attorno a noi e che, così com’è, ci appare difficile, se non impossibile, pensare o riconoscere. Ecco quindi le motivazioni: 3° classificato: Laura Pariani, “Di ferro e d’acciaio”: «Cadenzato sull’alternanza fra capitoli nei…
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