L’Orchestra d’Archi “E. Lunghi” del C.I.M. “L. Costa” giunge ad una nuova tappa del suo progetto pluriennale di formazione musicale e conoscenza del repertorio.
Il programma che l’ensemble eseguirà Domenica 22 settembre alle ore 21 nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Lomello presenta caratteristiche musicali molto peculiari e, ci auguriamo, di sicuro stimolo, sia per gli esecutori che per il gentile pubblico che assisterà al concerto.
Il concetto di un’Europa culturalmente coesa esisteva già nelle opere degli artisti operanti tra il XVII e il XVIII secolo: era prassi diffusa infatti la contaminazione fra gli stili delle varie scuole europee, e sovente venivano acquistate, trascritte e riadattate le partiture di musicisti provenienti da altre nazioni.
Questa idea unitaria informa il programma che verrà eseguito.
Il primo brano in scaletta fu composto utilizzando la cifra stilistica tipica della musica in uso alla corte del re di Francia Luigi XIV.
Si tratta dell’Ouverture e dell’Air pour les Driades dall’Opera “Psyché” dell’artista fiorentino naturalizzato francese J.B. Lully.
Si proseguirà con una pregevole opera nel più puro stile veneziano di T. Albinoni, la Sinfonia per archi in Sol maggiore Op. 2 n° 1.
Ci sposteremo poi idealmente a Kothen, in Germania, con l’esecuzione di una delle pagine più straordinarie della musica di tutti i tempi: il Concerto in Re minore per due violini, archi e continuo BWV 1043, opera del genio di J.S. Bach.
Un preludio per Tiorba sola di J.H. Kapsberger precederà una vivacissima Bourrée tratta da una raccolta di danze pubblicata nel 1612 da M. Praetorius, insigne teorico e musicista vissuto tra la fine del Rinascimento e l’inizio del periodo barocco.
Seguirà il celebre Concerto Grosso detto “La Follìa”, del lucchese F.S. Geminiani, tratto dall’Op. V di A. Corelli.
Il tema melodico/armonico della “Follìa”, di origine iberica, fu utilizzato da vari Autori dell’epoca in decine di composizioni, e si abbinerà stilisticamente al carattere dell’ultimo brano in programma: il Fandango R 146, composto da Padre A. Soler,
il più famoso musicista spagnolo del XVIII secolo, allievo tra gli altri di D. Scarlatti. Padre A. Soler iniziò gli studi a sei anni nel coro del monastero di Montserrat (Barcellona), ma fu attivo per gran parte della sua vita nel prestigioso monastero di S. Lorenzo dell’Escorial, dove il locale Conservatorio è oggi a lui intitolato.
Il programma musicale proposto è quindi assai variegato: saranno degnamente rappresentate da alcuni dei loro più prestigiosi Autori quattro fra le più importanti scuole del barocco europeo.
L’ingresso è libero.