Festival delle trasformazioni. Gli Autori del cambiamento
Giuseppe Lupo, Gli anni del nostro incanto
con Bianca Garavelli
Letture sceniche di Valentina Summa
La forza del nostro passato, il decennio tra gli ultimi anni Cinquanta e i Sessanta, è tutta nel malinconico e potente romanzo di Giuseppe Lupo, affidato alla voce narrante di Vittoria, figlia del protagonista, che nel 1968 era nata da meno di un anno. Gli anni del nostro incanto (Marsilio) raffigura il grande sogno dell’Italia del Boom, che l’autore ben conosce, e con interesse affettuoso studia da anni. Un intero pezzo della nostra storia è racchiuso in una foto di Giuseppe Colombo, “Famiglia su una Vespa”, che fa da copertina: in primo piano, una famigliola composta da padre alla guida, madre seduta dietro, e due bimbi, di cui una piccolissima. Sembrano correre verso un futuro splendido, in cui tra cucine per la donna moderna, sonde spaziali, scooter e cinquecento, il benessere e il progresso camminano appaiati. Ma sullo sfondo, prima delle guglie del Duomo di Milano, si intravede Piazza Fontana: il luogo che, con il tragico attentato del 1969, avrebbe segnato la fine di quella felice parabola economica e morale. Oggi, attraverso la voce di un grande scrittore, visionario e insieme attento alla realtà, ci misuriamo con i nostri sogni, i nostri desideri, su come eravamo e su come siamo diventati.
Giuseppe Lupo è nato ad Atella nel 1963 e vive in Lombardia. Insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia. Ha pubblicato per Marsilio romanzi importanti, tra cui L’ultima sposa di Palmira (Premio Selezione Campiello 2011, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (Premio Giuseppe Dessì 2013), e L’albero di stanze (Premio Alassio-Centolibri 2015, Premio Frontino-Montefeltro, Premio Palmi). Autore di numerosi saggi, collabora alle pagine culturali del “Sole 24 ore” e di “Avvenire”.
Ore 18.30
