Per molti secoli la poesia è stata la componente predominante della letteratura, basti pensare ai poemi epici della Gracia arcaica pensati con una specifica metrica adatta per la declamazione ad alata voce; da alcuni secoli lo spazio “poetico” sembra sempre più ridursi a vantaggio di forme di racconto sempre più stringate, telegrafiche.
In questa prima parte di XXI secolo che tanti eventi drammatici ha portato con il loro codazzo di cambiamenti sociali e culturali che senso ha fare poesia? Scrivere versi?
Si invitano tutti coloro che sono interessati a questo tema solo apparentemente astruso, ma che coinvolge il profondo desiderio di comunicare di ogni essere umano, a confrontarsi con due giovani voci della poesia italiana contemporanea: Davide Marchese e Marco Verteramo.
Due persone dalle storie molto diverse, dallo stile diverso, che condividono però lo stesso approccio che privilegia non la forma, ma l’impulso creativo.
Insieme a loro, ascoltando una scelta della loro produzione artistica più recente, inizieremo un percorso che se susciterà l’interesse che merita ci porterà a rispondere su come collocare la poesia nel complesso mosaico della modernità.