In occasione della rassegna
IL RUMORE DELLA MEMORIA
Shoah: parole e visioni per ricordare…
Avvicinare la Memoria: Alimentazione e Resistenza
LO STERMINIO DELLA DIVERSITA’ – IL PROGETTO T4
Con Alessandro Bertucci e Gabriella Zambonin
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I disabili infatti furono le prime vittime.
Oltre 70mila persone uccise nella fase iniziale della Shoah, il primo passo verso l’olocausto in cui persero la vita anche ebrei e zingari.
Internamento, deportazione, eliminazione fisica, furono prima provate su portatori di handicap fisici e mentali per essere poi essere attuati su larga scala.
Nel ‘33 Hitler emanò la famosa legge sulla sterilizzazione, ma la campagna contro i disabili, si avvalse anche di una serie di normative regionali cui fece seguito, nel 1935, la legge sulla salute coniugale, che impediva i matrimoni e la procreazione tra persone disabili, favorendo una serie di pratiche abortiste per tutta una serie di patologie come schizofrenia, epilessia ereditaria o la grave deformità fisica ereditaria.
Le pratiche di sterilizzazione venivano inoltrate dai singoli ospedali ad una specifica commissione territoriale composta da medici e membri del Partito, che ne vagliava la positività. Le donne furono la maggioranza. A capo dell’operazione, che si avvaleva delle denunce di ospedali e case di cura il medico generale del Reich, Gherard Wagner, sostituito però negli ultimi mesi del 1938 dal suo vice Leonardo Conti, patologo italiano.
“Quelle dei disabili – diceva Hitler – erano vite indegne di essere vissute” . Il primo passo fu uccidere i bambini disabili prima di arrivare all’ eliminazione dei disabili adulti. Un gruppo di medici e dirigenti sviluppò il sistema di eutanasia e le prime uccisioni ebbero luogo intorno all’ottobre del 1939. Poi si passo agli adulti disabili. I criteri sembravo più improntati ad una logica economica visto che secondo i calcoli di uno statistico del Reich, l’eutanasia dei disabili adulti, se calcolata su base decennale, avrebbe fatto risparmiare all’erario tedesco qualcosa oltre 8oo milioni di marchi.
….Hitler l’attuò, in assoluta segretezza ma convinto dell’assoluta impunità.
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A cura dell’Associazione Astrolabio