Ludwig van Beethoven è una figura centrale della cultura europea, non solo dal punto di vista musicale.
Ma chi era l'uomo dietro quella musica?
Abbiamo spesso l'immagine di una persona burbera, spettinata e dallo sguardo fulminante.
Questa è solo una parte della sua complessa anima, segnata da un rapporto difficile con le persone, dalla tragedia della sordità e dalla lotta titanica contro il destino.
Beethoven era anche un uomo che amava la compagnia, le passeggiate nel verde, le battute ironiche.
Con un grande lavoro di documentazione su opere pianistiche, biografie, lettere, diari e film, l'autore-attore Max Di Landro, il musicista Manuel Signorelli e il regista Marco Aluzzi hanno dato vita al monologo-laboratorio “Il Pianoforte vuoto: provando Beethoven”.
Il risultato è un dialogo tra il personaggio Ludwig, il suo interprete teatrale e quello musicale: un testo che fa da base ad un intrecciarsi sempre più stretto tra vita e arte, con lo sfondo della scenografia di Paolo Bove.
Un Beethoven lontano da una rappresentazione strettamente biografica, in un contesto in cui l'attenzione si focalizza sul processo creativo, sull'intimità familiare e sull'aspetto visivo della composizione musicale.
Lo spettacolo del Gruppo Parole a Manovella di Vox Organi andrà in scena per gli Eventi di Primavera di reteCultura.
Ore 21,00
Ingresso libero