“Lettere da Auschiwitz”, una lettura drammatizzata proposta dal Gruppo Teatrale di Astrolabio per la Giornata della Memoria 2024 propone alcune delle storie di internati costretti a scrivere alle loro famiglie sotto minaccia delle SS, ma anche alcune lettere clandestine e altre scritte dopo la Liberazione dai campi, tutte testimonianze indispensabili e preziose.
Sono passati quasi ottanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla rivelazione al mondo della macchina di morte nazista. La Shoah è una delle pagine più oscure della storia umana, una mostruosa costruzione, complessa e ramificata il cui unico scopo, unico obbiettivo era la tortura e la morte di esseri umani considerati inferiori.
Ma nonostante decenni di ricerche e tonnellate di documenti esistono ancora aspetti poco conosciuti di quella macchina, meandri inesplorati al cui sbocco c’è sempre e comunque dolore e sofferenze inenarrabili.
Una di queste pagine è sicuramente l’Operazione Lettere: non si sa chi l’abbia ideata e non si conoscono esattamente gli scopi di questa messinscena; i deportati ebrei (non tutti, ma sicuramente quelli rinchiusi a Birkenau) furono costretti a scrivere (in tedesco) brevi biglietti alle loro famiglie per rassicurare genitori, mogli, figli sulle condizioni di salute e di lavoro.
Insabbiamento? Oppure una ulteriore orribile beffa in cui i deportati fungevano da esca per scoprire i rifugi di altri ebrei per catturarli e ucciderli? Esiste anche una corrispondenza “clandestina”, lettere e biglietti che gli ebrei riuscivano a spedire ai familiari grazie all’aiuto degli ariani costretti al lavoro obbligatorio. Schiavi dati in pasto al Moloch della guerra nazista, ma trattati certamente meglio di chi portava le
stimmate della morte pur essendo ancora in vita.
L’evento si svolge all’interno della Rassegna Il Rumore della Memoria
Ingresso libero