Corteo Storico e Palio di Mortara sono ambientati nell’ultimo decennio del XV secolo (per la precisione negli anni tra il 1492 ed il 1496), il periodo che segna convenzionalmente il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. In quegli anni Mortara era un borgo di media importanza, appartenente al Ducato di Milano, retto da Ludovico Sforza detto “il Moro”.
Il territorio mortarese, circondato da boschi ricchi di selvaggina e vaste aree paludose, era una delle mete di caccia predilette da Ludovico il Moro che, dal castello di Vigevano, vi si recava in compagnia della giovane moglie Beatrice d’Este, anch’essa abile cacciatrice, e della sua corte. Il Corteo Storico e il Palio raccontano una presenza (possibile ma non documentata) di Ludovico e della sua corte a Mortara. Le corporazioni locali (ciascuna rappresentata da una Contrada) omaggiano il Moro con i prodotti del loro lavoro artigianale e si contendono, tra giochi, sfide e prove di abilità, il Palio, simbolo del favore riconosciuto ad esse dal Duca. Le Contrade rappresentano quindi la localizzazione delle attività produttive cittadine ma anche le organizzazioni territoriali per la difesa della città ed in particolare delle sue porte. Dall’esigenza di garantire l’ordine e, in caso di bisogno, la presenza di uomini e mezzi per la difesa deriva la figura del Capitano di Contrada. Poteva trattarsi di un cittadino molto abbiente fiduciario dei signori oppure essere egli stesso un uomo d’arme. Il compito del Capitano poteva andare dalla semplice custodia dei mezzi di difesa da distribuire ai cittadini preposti all’uopo, fino all’assoldamento vero e proprio di soldati o di compagnie di armati.
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