Salvatore Astore – Dalla forma all’immagine.
Opere scelte dal 1982 al 1997
Mostra d’arte contemporanea dedicata all’artista italiano Salvatore Astore (1957) e al suo lavoro nel periodo fra i primi anni Ottanta e la fine degli anni Novanta: un ventennio circa di lavoro in cui l’artista si afferma negli ambiti della scultura e della pittura come protagonista della scena nazionale e internazionale.
L’esposizione raccoglie una trentina di lavori, fra grandi opere figurative realizzate ad olio o a tecnica mista su tela e disegni o progetti su carta alle sculture in acciaio intitolate “Calotte” o “Sutura e Forma”.
Le opere presentate in mostra appartengono a un gruppo più ampio di proprietà della gallerista milanese Valeria Belvedere che proprio in quegli anni fu testimone diretta dell’operato dell’artista, ospitandone nella sua galleria gli esiti pittorici e scultorei più apprezzati.
Astore contribuisce generazionalmente, insieme a un gruppo di artisti italiani, molti dei quali di area torinese, che parallelamente lavora su temi affini con mezzi e tecniche mutuati dal mondo industriale (due nomi su tutti Sergio Ragalzi e Luigi Stoisa), a riportare con queste opere il linguaggio della Pittura al centro del dibattito dell’arte, affidandole il compito di veicolare tematiche pregnanti e concetti di forte attualità, liberandola così dal fardello del puro intrattenimento.
Al ciclo pittorico degli animali faranno seguito un nutrito gruppo di lavori ad olio, di grandi dimensioni, dedicati alla rappresentazione del “Nudo” maschile e femminile e dei “Bambini”.
In questi lavori, realizzati fra gli inizi degli anni Novanta e la fine del secolo scorso, lo sguardo dell’artista torinese si focalizza ulteriormente sulla figura umana, assunta come modulo e come modello per una ricognizione più approfondita della realtà.
Ma è soltanto con il ciclo pittorico dedicato all’universo dell’infanzia realizzato fra il 1996 e il 1999 e alla sua rappresentazione nella realtà quotidiana, di cui in mostra il visitatore può vedere alcuni dei quadri più belli e significativi di quel periodo come quelli intitolati “Edoardo”, “Francesca”, “Delia”, che Salvatore Astore si addentra nel territorio impervio e ricco di ombre della psiche umana.
In una sala a parte, vengono esposti 15 disegni a carboncino e cera, prodotti dall’artista torinese parallelamente alle maestose sculture in acciaio nel primo periodo degli anni Ottanta. Questo piccolo ma storicamente rilevante gruppo di opere su carta è dotato una ben specifica autonomia che lascia trasparire attraverso la libertà e la sicurezza del gesto come la pratica del disegno sia da considerare per Salvatore Astore, non come subordinata alla pittura ma come forma espressiva di pari importanza.
Inaugurazione sabato 2 giugno, ore 11
orari: venerdì 16:00-19:00, sabato e domenica 10:30-12:30 e 15:30-19:00