MOSTRA PERSONALE SARA FORTE
SILEX – Astrazioni geometriche nell’era del Silicio
L’evento espositivo comprende una serie di sedici opere.
Opere tridimensionali dove la pittura tradizionale lascia spazio ad uno sperimentalismo e ad una ricerca che vedono come protagonisti il Silicio e il vetro di Murano.
L’uomo contemporaneo nasce, si sviluppa, cresce economicamente e culturalmente nel contesto metropolitano. La metropoli diventa così lo scenario della nostra vita, il luogo dove costruire carriere e affetti, dove imparare a convivere con la natura grazie agli spazi verdi, diviene perno per comunicare con i nostri simili.
In questo piccolo grande universo la comunicazione è fondamentale, la relazione da individuo ad individuo decreta costantemente il nostro umore ed ecco che il concetto del Silicio trova la sua collocazione. Esso infatti rappresenta parte integrante di una realtà nella quale siamo tutti costantemente e totalmente immersi, esso viene utilizzato come elemento principale nella costruzione dei più usati supporti elettronici di uso comune come tablet, smartphone e computer.
Ignorato dalle masse ma così prezioso da renderci assuefatti e dipendenti, a volte schiavi, di una virtualità ossessiva e vincolante. Silicio quindi protagonista inedito che esce allo scoperto in una veste nuova e insolita. Prodotto dell’industria a testimonianza di un discorso sull’uomo, materiale di archeologia moderna, un fermo immagine del nostro tempo caratterizzato dalla costante necessità di comunicare insita nella natura umana, farmaco e cura ma anche simbolo di disagio e paura. Libertà di espressione di interiorità senza vincoli né restrizioni ma anche aberrante e perverso.
Con ossido di Silicio si ricava il vetro, che trova la sua ispirazione nell’immaginifico mondo di Italo Calvino e nelle sue “Città Invisibili” che non sono mai luoghi riconoscibili bensì inventati, ognuno con un nome di donna, fuori dallo spazio e dal tempo, una sorta di mondo parallelo immaginario dove le forme morbide e sinuose si muovono in totale assenza di controllo al di fuori di ogni preoccupazione logica.
Queste opere sono un sogno che nasce dal cuore di tutte le città che ho visitato.
Oggi si parla con insistenza dell’alterazione dell’ambiente quanto della fragilità dei grandi sistemi tecnologici che possono produrre guasti a catena, paralizzando metropoli intere. Ecco il perchè della scelta del vetro. Vetro come metafora della vita: fragile e trasparente, tanto magico quanto difficile da lavorare. Vetro quale massa incandescente come magma, che parte liquida e viscosa e cambia stato tra le mani dell’uomo diventando solida, e mentre lo fa non aspetta, non lascia il tempo di riflettere, bisogna accarezzarlo e bisogna farlo con sapere perchè l’esitazione il vetro non premia. Un’ eterna sfida tra uomo e materia che, una volta indurita, restituisce forma e colore alla creazione.
Le città sono quindi un insieme di tante cose: di memorie, di desideri, di segni di un linguaggio anche non verbale, sono luoghi di scambio e non soltanto di merci ma anche di parole e aspirazioni.
Le mie sculture, tutti pezzi unici, si articolano su immagini di città felici e visionarie, figure filiformi che, grazie alla tecnica della Murrina eseguita a Murano, assumono forme oniriche che oltrepassano il reale.
Dopotutto, come scrisse Calvino “le città sono come i sogni, costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli e ogni cosa ne nasconde un’altra”.