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Vigevano

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“They Are Slaughtering us Like Animals” – Daniel Berehulak – Travelling Festival

  • Date evento
    Inizio: 22/09/2018
    Fine: 21/10/2018
    Indirizzo

    Prigioni del Castello Sforzesco

     
    Contatti
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    Orari
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  • Descrizione

    TRAVELLING FESTIVAL

    Per il terzo  anno consecutivo l'associazione SFV Società Fotografica Vigevanese in collaborazione con l'Associazione Culturale  Rete Cultura organizza  il Travelling Festival.Progetto fotografico che ha ottenuto il Patrocinio della Regione Lombardia, Provincia di Pavia e Comune di Vigevano. Il festival della fotografia etica nasce a Lodi e arriva a Vigevano nella suggestiva  cornice del Castello Sforzesco dove verranno occupati lo Spazio Espositivo delle Prigioni e quello della Strada Sotterranea Nuova con tre importanti mostre fotografiche.

    Anche quest'anno gli argomenti che  SFV intende proporre si focalizzeranno su grandi tematiche socio culturali con lo scopo di far conoscere e sensibilizzare i visitatori.

     

    "They Are Slaughtering us Like Animals" – Daniel Berehulak

    Questo reportage riguarda la brutale campagna contro la droga del presidente Rodrigo Duterte nelle Filippine. 

    Si viene a sapere di un omicidio ancor prima di vederlo: le grida disperate di una nuova vedova, le sirene dal suono acuto delle auto della polizia, il ticchettio della pioggia sull’asfalto di un vicolo di Manila e sulla schiena di Romeo Torres Fontanilla. Tigas, come era conosciuto il signor Fontanilla, giaceva prono sulla strada quando ho accostato dopo l’una di notte. Aveva 37 anni. Dei testimoni dicono che l’uomo è stato ucciso a colpi di pistola da due uomini in moto di cui non si conoscono le generalità. La pioggia aveva lavato via il suo sangue nel rigagnolo.

    Il vicolo bagnato di pioggia nel quartiere di Pasay di Manila era la mia diciassettesima scena del crimine al mio undicesimo giorno nella capitale delle Filippine. Sono venuto a documentare la campagna sanguinosa e caotica contro la droga che il presidente Rodrigo Duterte ha cominciato dopo essersi insediato il 30 giugno 2016. Da allora, oltre 3000 persone sono state uccise per mano della polizia.

    Durante i miei 35 giorni nel paese ho fotografato 57 vittime di omicidi in 41 diversi luoghi. Ho assistito a scene sanguinose quasi ovunque: per strada, sui binari ferroviari, fuori da una scuola per ragazze, in negozi 7 Eleven e nei McDonald's, sui materassi nelle camere da letto e sui divani nei salotti.

    Un giorno ho trovato un uomo morto davanti a un chiosco "sari sari", ucciso con un colpo di pistola da due uomini in moto, una tattica comune chiamata "cavalcare in tandem". In un altro quartiere, una bambola Barbie insanguinata giaceva accanto al corpo di una ragazza di 17 anni che era stata uccisa di fianco al suo ragazzo di 21 anni. «Ci stanno ammazzando come bestie», ha affermato un passante, troppo spaventato per dare il suo nome.

    Ho anche fotografato veglie e funerali, una parte sempre più importante della vita quotidiana sotto la presidenza di Duterte. Parenti e preti raramente menzionano le cause brutali della morte. I corpi sono conservati nelle agenzie funebri, mentre i parenti faticano per mettere insieme i soldi necessari per il funerale. Nell’obitorio i morti sono impilati come legna da ardere, senza nulla che separi i cadaveri. Chi si occupa delle cerimonie funebri cerca di lucrare sulle salme di coloro che hanno una famiglia che può sostenere i costi, mentre gli altri finiscono in una fossa comune con altre vittime della guerra alla droga del presidente.

    Ho lavorato in sessanta paesi, raccontato le guerre in Iraq e in Afghanistan e ho passato gran parte del 2014 a vivere nell'area colpita dall'ebola in Africa Occidentale in balia tra la paura e la morte, ma quello che ho vissuto nelle Filippine è stato un nuovo livello di crudeltà: agenti della polizia sparano in maniera sommaria a tutti coloro che sono sospettati di trafficare o utilizzare droga, vigilantes che rispondono alla chiamata del presidente Duterte a "macellarli tutti".

     

    Daniel Berehulak è un fotoreporter pluripremiato indipendente che vive a Mexico City in Messico.

    Nato a Sydney, in Australia, Daniel ha visitato oltre 60 paesi raccontando eventi che hanno fatto la storia come la guerra in Iraq, il processo a Saddam Hussein, il lavoro minorile in India, le elezioni in Afghanistan e il ritorno di Benazir Bhutto in Pakistan. Ha inoltre documentato come le popolazioni hanno affrontato le conseguenze dello Tsunami in Giappone e del disastro di Chernobyl.

    Ha vinto due Pulitzer Prize: nel 2015 nella categoria Feature Photography per il  Il suo reportage sull'epidemia del virus ebola nell'Africa occidentale; nel 2017 nella categoria Breaking News Photography per la sua inchiesta circa la brutale campagna anti-droga del Presidente Duerte nelle Filippine. Ha inoltre vinto sei World Press Photo, due Photographer Of The Year di Pictures of the Year International e il prestigioso premio John Faber del Overseas Press Club.

    Nato da genitori immigrati, Daniel è cresciuto in una fattoria fuori Sydney, in Australia. La loro praticità ucraina non considerava la fotografia una fonte di guadagno ragionevole perciò in giovane età Daniel ha lavorato in fattoria e presso la società di refrigerazione del padre. Dopo la laurea, ha iniziato umilmente la sua carriera fotografando incontri sportivi per un ragazzo che gestiva la sua attività dal garage. Nel 2002 ha iniziato a lavorare come freelance per Getty Images a Sydney, occupandosi soprattutto sport.

    A partire da luglio 2013, Daniel ha intrapreso la carriera di freelance per concentrarsi su una combinazione di progetti personali a lungo termine, breaking news e lavori su commissione.

    Collabora regolarmente con The New York Times

    Titolo:
    They’re Slaughtering Us Like Animals di Daniel Berehulak, reportage sui massacri della lotta alla droga nelle Filippine, si è aggiudicato la sezione Master al Festival della Fotografia Etica di Lodi
     
     
    INAUGURAZIONE: Sabato 22 Settembre – ore 21.00

    Orari:
    Venerdi dalle 15.00 alle 18.30
    Sabato, Domenica e Festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00

    INGRESSO GRATUITO

    Le mostre sono parte del Festivl delle Trasformazioni sociali a cura di Rete Cultura.

     

    ALTRI APPUNTAMENTI

    "L'Isola della Salvezza" – Francesco Comello

     Strada Sotterranea Nuova

    dal 6 Ottobre al 21 Ottobre

    Orari: 
    Venerdi dalle 15.00 alle 18.30
    Sabato, Domenica e Festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00

     

    "Where the Children Sleep" – Magnus Wenman

    Prigioni del Castello Sforzesco o Strada Sotterranea

    dal 6 Ottobre al 21 Ottobre

    Orari: 
    Venerdi dalle 15.00 alle 18.30
    Sabato, Domenica e Festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00

     

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  • Date evento
    Inizio: 22/09/2018
    Fine: 21/10/2018
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    Prigioni del Castello Sforzesco

     
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