Un delitto politico Noi non dimentichiamo
RICORDIAMO IL DELITTO DI GIOVANNI LEONI
SUONEREMO IL SILENZIO ALLE 12,20 ORA DELLA FUCILAZIONE
POSEREMO DEI FIORI AI PIEDI DELLA LAPIDE
Nato a Macerata il 22 gennaio 1903 e residente a Vigevano dal 1932, al momento dei tragici fatti Giovanni Leoni lavora come geometra dell'Ufficio Tecnico del Comune, è capo dei vigili del fuoco ed è persona molta stimata in città. L'uccisione a Vigevano nella sera del 20 ottobre 1943 del milite fascista Mario Toso, avvenuta probabilmente a opera di suoi commilitoni (ragazzi sbandati reclutati nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale), fornisce il pretesto per fucilare Leoni, che già nel periodo seguito al 25 luglio '43, nelle manifestazioni per la caduta del governo Mussolini, era stato individuato come antifascista e sottoposto a controllo.
Il 21 ottobre viene prelevato dal suo ufficio in Municipio, portato nel cortile del Castello e fucilato da tedeschi. Dopo la fucilazione avviene il saccheggio della sua abitazione compiuto da fascisti vigevanesi, lasciando la vedova, con due bambine, nella più completa disperazione e indigenza. Essi arrivano addirittura a sparare alla lapide apposta alla sua tomba, sommersa dai fiori dei concittadini nella ricorrenza dei Morti.
«Ricordare Giovanni Leoni vuole essere un momento di educazione alla verità che, sola, permetterà di isolare l'ignoranza, la violenza dei nuovi fascismi e il pericoloso negazionismo che riprende forza. L'Anpi ritiene infatti che se si vuole contrastare il sorgere di nuovi nazionalismi e populismi l'"arma" più importante sia quella della conoscenza».
Ore 12.00