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Mostra “Sculture Ducali” – Note della Curatrice

Mi preme innanzitutto sottolineare la nostra riconoscenza nei confronti della direzione del Castello Sforzesco e della Soprintendenza del nostro territorio per aver promosso la mostra “Sculture lignee a confronto dalle città ducali di Vigevano e Milano” che si è svolta al Castello Sforzesco di Milano, dal 21 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022. La mostra è stata preceduta da studi e ricerche approfonditi.

Il catalogo a corredo di quella mostra rappresenta una vera miniera di scoperte e di nuove prospettive nello studio della scultura lignea a Vigevano.

In mostra, al Museo del Duomo di Vigevano, il visitatore troverà il Compianto di san Dionigi apprezzabile nella sua interezza, a differenza di quanto avviene nella sua collocazione moderna, con la visuale semi ostruita dall’altare sinistro della navata e dal vetro che vorrebbe proteggerlo.

Con gli studi condotti, a cui ho accennato prima, si è ricostruita, almeno ipoteticamente, la collocazione originale del gruppo scultoreo, ovvero nella “capellula sub choro”, individuata a destra dell’ingresso della Chiesa di san Dionigi, sotto le volte di sostegno di una tribuna sopraelevata raggiungibile tramite una scala interna. Il fatto che le statue non siano state realizzate a tutto tondo e non siano rifinite sul retro, lascia intuire che fossero destinate ad essere addossate ad una parete retrostante.

Non sono emersi però indizi che conducano ad un nome certo per l’autore, o gli autori dell’opera, mentre la datazione dell’opera si attesta intorno all’ultimo decennio del XV secolo.

La parte più interessante della mostra riguarda i resti dell’Ancona di san Giuseppe, conservati nella Chiesa dei Sette Dolori a Vigevano. L’altare fu commissionato dalla Compagnia di San Giuseppe per la Chiesa della Misericordia situata in corso Milano, davanti all’ingresso dell’ospedale, e soppressa insieme al convento che serviva nel 1796.

Un accurato restauro ha preceduto la sua esposizione nella mostra milanese e oggi possiamo ammirare quello che resta dell’antica ancona in un rinnovato splendore. Ci sono stati tramandati la Cimasa raffigurante lo sposalizio della Vergine, le formelle laterali con le storie dell’infanzia di Gesù e le piccole statue dei Profeti, oltre alle sculture di Maria e Giuseppe, parte di una natività il cui Bambino è stata sottratta tempo fa. L’opera vede la collaborazione di due importanti famiglie di scultori lignei: i De Donati e i Dal Maino. Importante segnalare anche il ritrovamento di un documento risalente al 1517, nel quale si stipula un contratto tra la Compagnia di san Giuseppe e i pittori Giovanni Maria Bonalancia  e Giovanni Pietro della Valle, per l’esecuzione della policromia dell’Ancona sotto la direzione e le indicazioni di Bernardino Ferrari.

 

Arricchisce la mostra una splendida scultura della Madonna col Bambino, in pietra dipinta e dorata, opera della bottega dei Mantegazza.  La statua giunge dalla Chiesa parrocchiale della frazione Morsella, ma le sue origini sono molto più antiche della chiesa e risalgono al 1478 circa.

La peculiare cintura di Maria, costituita da una semplice corda con nodi, di evidente ispirazione francescana, suggerisce la provenienza da una chiesa dell’Osservanza, molto probabilmente dall’importante complesso francescano di Santa Maria delle Grazie, consacrato nel 1478 e distrutto poi nell’ottocento.

 

La presente mostra vuole dare un ulteriore apporto alla conoscenza della produzione sculturea vigevanese tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del XVI secolo, periodo che ha realizzato un “patrimonio straordinario” termine usato da Claudio Salsi, direttore Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici presso il Castello Sforzesco di Milano, per definire un momento unico per il nostro territorio e ancora poco conosciuto.

 

Nicoletta Sanna
(curatrice del Museo del Duomo di Vigevano)

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