Prima di cominciare il racconto sui giorni che segnarono indelebilmente Vigevano, è opportuno spendere poche righe per inquadrare la situazione che la nostra città stava vivendo a quel tempo. La crisi del Regime Fascista, apertasi il 25 luglio 1943 con la sfiducia al Governo Mussolini e l’avvento del Governo Badoglio, aveva fatto credere a molti che la guerra fosse prossima alla fine. In realtà questo evento fu l’apripista per un’escalation di violenza che si scatenò in tutta la penisola, Vigevano non ne era esclusa. I tedeschi entrarono in città occupandone i punti strategici, stabilendo il quartier generale in Castello e facendo della cittadina un importante centro di stoccaggio. Il rapporto tra i cittadini e gli occupanti era destinato irrimediabilmente ad incrinarsi; ai gruppi di resistenza partigiana che continuavano a nascere, i nazisti rispondevano con arresti ed esecuzioni sommarie, un caso eclatante fu quello del geometra del Comune Giovanni Leone, prelevato…
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