Vi fu un tempo, in cui la Lomellina, diventò la “nuova casa” per molte persone… Ebbene si… Siamo precisamente nel novembre 1951, la Seconda Guerra Mondiale era terminata da pochissimo, il boom economico iniziava a farsi sentire… Ma in Veneto, stava per accadere qualcosa che avrebbe spinto tantissime persone a trasferirsi in altre regioni e altri territori, tra cui la Lomellina.
Quanti di voi hanno sentito parlare dell’alluvione del Polesine?! Fu uno degli eventi più catastrofici avvenuti nel nord Italia durante il ‘900; Si trattò di una piena di dimensioni enormi del fiume Po, che colpì gran parte della provincia di Rovigo e Venezia, uccidendo centinaia di persone e lasciando senza casa almeno 180.000 persone! (vi consiglio di leggere qualcosa su questo evento)
Ebbene, questa catastrofe naturale, spinse tantissimi veneti a spostarsi dalle terre oramai distrutte, a luoghi ove vi era lavoro… Uno di questi era proprio la Lomellina… Chissà quanti di voi hanno parenti veneti… Molti di loro vi racconteranno proprio che si sono trasferiti dopo l’alluvione che colpì il Veneto.
La Lomellina, permetteva a tantissime persone di lavorare… Le risaie, i campi, le fabbriche… Insomma, una manna dal cielo per coloro che scappavano da un territorio distrutto. Furono così “entusiasti” di questo luogo, che molti si fermarono qui. In effetti, i cognomi tipici veneti nella nostra zona, non sono assolutamente rari; Le risaie davano lavoro alle donne, come mondariso…
Le fabbriche riuscivano a impiegare intere famiglie… che molto lentamente, facendo qualche soldino, permisero a coloro che se la sentivano, di comprare una casa… e alcune volte aprire vere e proprie piccole fabbriche. Insomma… la Lomellina per i Veneti non è stato solo un luogo di rifugio… bensì un luogo dove iniziare una nuova vita…
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org