Sicuramente interessante dal punto di vista storico, ma non solo è “Cascina San Marco” a Vigevano. Sorge precisamente tra la città e la frazione Morsella, ed oggi andremo a scoprire alcune curiosità ben poco conosciute o del tutto “nascoste”.
Innanzitutto è utile ricordare che si tratta di un vero e proprio piccolo paese… non a caso nella tipografia antica, San Marco non veniva citato come cascina, bensì come una vera e propria cittadina. Le sue origini vengono fissate attorno all’alto medioevo, anche se quasi sicuramente in questa zona, sulle rive del Terdoppio, sorgeva un centro abitato “Ligure/Romano” chiamato Pedule. Probabilmente uno dei primi centri abitati che poi diedero vita alla città di Vigevano.
Ad oggi la costruzione, quasi completamente in stato di abbandono, si presenta a “corte chiusa”, come quasi tutte le cascine Lomelline. Durante il Rinascimento e il XVIII secolo San Marco raggiunge il suo massimo sviluppo. Sicuramente uno degli edifici che non passa inosservato è la chiesa rivolta verso Sud. Questa, utilizzata oramai come magazzino, venne ricostruita nel 1515 sopra ad un precedente edificio religioso. All’interno vi erano alcuni dipinti risalenti al 1600 e addirittura un quadro di Giovan Battista Garberini risalente alla seconda metà del 1800.
Ma meno noto è il fatto che questo “cascinale” era dotato di un mulino ad acqua. Oggi divenuta abitazione privata, si trovava a pochi metri dalla struttura, dirigendosi verso il Terdoppio. Purtroppo il tempo e l’incuria hanno fortemente compromesso questi edifici (a parte le abitazioni private). Ma ci sembra giusto ricordare questo luogo, un tempo paese, ove tantissime persone condividevano la vita tra le campagne vigevanesi… San Marco… Un piccolo gioiello da non dimenticare e “salvare”.
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org