Gran parte del centro storico di Vigevano, è attraversata dal famoso “Naviglio Sforzesco”… Questa via d’acqua ha una storia alle sue spalle, ed oggi ve la cercherò di raccontare…
Innanzitutto, è utile ricordare che il nome “naviglio” vuol dire canale navigabile, ma non solo, il suo significato è duplice, infatti può anche essere recepito come canale di grandi dimensioni. La realizzazione di questo corso d’acqua inizia tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400.
Da Romentino, venne deviato il corso dell’acqua del Fiume Ticino, per indirizzarla verso la città Ducale; inizialmente infatti si chiamava “Naviglio di Vigevano”. Nel 1480, il canale venne definitivamente finito da Ludovico il Moro e donato assieme ai terreni adiacenti alla tenuta Sforzesca di Vigevano, da qui prese il nome di “Naviglio Sforzesco”.
Perché venne realizzato questo canale?
In primis a scopo difensivo, se ci pensate passa proprio accanto alla Rocca Vecchia di Vigevano, quindi un ottimo fossato, sempre alimentato dalle acque del fiume Ticino… Inoltre alimentava alcuni mulini e permetteva alla popolazione di reperire acqua senza dover utilizzare pozzi.
Il 28 aprile 1873 il corso d’acqua viene “messo in sicurezza” nelle zone centrali della città, creando sponde e ripari, per evitare che le persone possano cadere accidentalmente dentro. Nel 1904 lo stesso Naviglio Sforzesco venne incanalato per la realizzazione della Centrale Idroelettrica in zona “Bellavista”, così facendo le acque sono deviate in due corsi… Uno raggiunge la centrale “Ludovico il Moro” (inizialmente chiamata Edison), per poi rientrare nel fiume Ticino… mentre l’altro corso prosegue verso la città di Vigevano entrando nel centro.
Ma si sa, l’aumento demografico e la necessità di spostarsi all’interno della città richiedono strade più grandi e soprattutto luoghi più ampi… così negli anni ’60 si decide di “nascondere” la parte di naviglio presente in città… precisamente dalla zona della Posta Centrale (Via de Amicis) fino al “Mercato Coperto” (Via Rocca Vecchia)… Sopra al naviglio vennero edificate strade e in parte alcuni edifici. Purtroppo una vera e propria “via d’acqua” venne fatta sparire tra cemento e asfalto… Ad oggi rimangono pochi ricordi di quella Vigevano in cui le acque del Ticino correvano per il centro città, donando un po di natura….
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org