12 APRILE 1875 – 12 APRILE 2025
150 ANNI FA NASCEVA L’ISTITUTO DI ARTI E MESTIERI “VINCENZO RONCALLI”
Con il testamento olografo, redatto il 18 maggio 1870, il Senatore Vincenzo Roncalli istituiva nella sua casa di abitazione un Istituto d’Arti e Mestieri a cui destinava i suoi “beni mobili e immobili, possessioni, case e crediti, argenteria, gioielli e diamanti”, sotto il patrocinio della città di Vigevano e ispirandosi alle intenzioni e al regolamento di un istituto similare aperto a Novara dalla defunta Contessa Bellini. Lo scopo era quello di dare l’opportunità a fanciulle e fanciulli dei ceti meno abbienti, con residenza a Vigevano, di frequentare una scuola in cui apprendere i rudimenti della lingua italiana e della matematica e porre le basi per apprendere un mestiere che avrebbe permesso loro di avere un reddito futuro più sicuro. L’idea di fondo che ispirò sia la Contessa Bellini a Novara, che il Senatore Roncalli a Vigevano, fu quella di aiutare i bisognosi dando loro l’occasione di realizzarsi nel lavoro. La mera elemosina non era più sufficiente a risolvere la situazione di indigenza delle famiglie, solo lo studio poteva garantire una prospettiva di lavoro che desse loro una fonte di reddito e dignità.
Alla morte del Senatore, nel dicembre 1872, i nipoti, diedero del filo da torcere alla città di Vigevano, intentando diverse cause contro il comune, affinché il cospicuo patrimonio non fosse utilizzato per quello che, al contrario, era stato scelto dallo zio quale erede universale. Vincenzo Roncalli aveva nominato suo esecutore testamentario il Marchese Apollinare Rocca Saporiti, che dovette provvedere alle incombenze del rito funebre e a far sì che non andasse disperso neanche un centesimo di quanto le possessioni ereditate avrebbero fruttato nei due anni entro i quali l’Istituto di Arti e Mestieri avrebbe dovuto essere aperto. In quanto membro della giunta Municipale, il Marchese Rocca Saporiti venne incaricato dal comune di seguire ogni aspetto relativo alla nuova scuola da erigere.
L’8 giugno 1873 il comune di Vigevano divenne erede di diritto e di fatto del patrimonio Roncalli grazie a un Decreto Regio.
Risolti i contenziosi con i parenti del Senatore Roncalli, nel 1874 si procedette finalmente ai lavori di adeguamento del palazzo di Via del Popolo che doveva ospitare le aule e i laboratori tecnici del nuovo Istituto e alla scelta dell’artista che avrebbe dovuto erigere il monumento funebre del Senatore da destinarsi alla sepoltura nel Cimitero comunale.
Il 12 Aprile 1875 si inaugurò la nuova scuola tecnica. Il Sindaco di allora, l’avvocato Pier Luigi Bretti, pronunciò un lungo discorso di inaugurazione e scoprì una lapide in cui ancora oggi si può leggere
ISTRUZIONE E LAVORO
EDUCANDO I FIGLI DEL POPOLO
IN QUESTO ISTITUTO D’ARTI E MESTIERI
INNEGGIANO ALLA MEMORIA DEL PIO FONDATORE
VINCENZO RONCALLI
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XII APRILE MDCCCLXXV
La scuola, secondo il testamento del Senatore, doveva occuparsi dell’istruzione generale e di classi speciali in cui alunne e alunni avrebbero appreso le arti e i mestieri. Accanto all’Istituto, un Convitto gratuito per 12 maschi e 12 femmine, i cui genitori non avrebbero potuto sostenere le spese di educazione dei loro figli. In città esisteva già una scuola tecnica, aperta secondo la legge del 1859 che istituì gli istituti tecnici e le scuole tecniche. L’istituto tecnico di Vigevano insegnava, secondo l’ordinamento ministeriale, lettere italiane, storia, geografia, diritto commerciale e amministrativo, economia pubblica, storia dei commerci e delle industrie, lingua inglese, contabilità, materie prime, disegno, calligrafia. A questi insegnamenti il comune avrebbe potuto aggiungere gli insegnamenti di matematica, meccanica, fisica e chimica. Gli insegnanti sarebbero stati pagati dal Comune. La Giunta Municipale dovette scegliere quali materie pratiche inserire nell’ Istituto di Arti e Mestieri, in quanto nella sezione pratica della scuola tecnica esistevano già i laboratori di tessitura della seta e di tintoria. Furono così introdotte le seguenti scuole pratiche per i maschi: una di agricoltura; un’officina per le costruzioni di lavori in legno, in ferro e in altri metalli, con quattro laboratori; un’officina di plastica e di incisione in legno con due laboratori; una scuola di ceramica. Per le femmine: un’officina di sartoria; un’officina di ricami e merletti: una scuola di ceramica. In questo modo si univano le forze della scuola tecnica cittadina e del nuovo Istituto di Arti e Mestieri per formare una nuova classe operaia specializzata, una nuova classe di impiegati e contabili, nuove libere professioni sia maschili che femminili, con il nobile intento di rendere onorevole anche la frequenza di scuole tecniche al pari di quelle letterarie e scientifiche, il ginnasio e il liceo, preferite dalle classi più agiate. I primi corsi iniziarono con l’anno scolastico 1875-76.
Ecco le parole conclusive del discorso dell’avv. Cav. Pier Luigi Bretti, Sindaco di Vigevano, tenuto il 12 aprile 1875, rivolto ai futuri studenti:
“… LAVORATE E SARETE FELICI!… Non stancatevi mai adunque della Scuola del Lavoro, la migliore di tutte le Scuole, poiché in questa imparando a rendervi utili a voi stessi ed altrui, si acquista pure lo spirito d’indipendenza, di vera libertà, e l’abitudine degli sforzi perseveranti. Volenterosi, disciplinati ed attenti, a questa Scuola la Municipale Rappresentanza si augura che tutti Voi abbiate a crescere perché la beneficenza Roncalli raggiunga convenientemente il suo scopo finale. Per siffatta guisa ci arriderà fortuna di non dover mai pensare nelle nostre mura alle memorande parole di Franklin, l’eroe del lavoro: “ Chi non fa nulla è prossimo al mal fare”, ma proclamato invece dalle molteplici Scuole dell’Istituto d’Arti e Mestieri Roncalli sarà guida al nostro popolo, e sua fortunata salvaguardia l’evangelico “Aiutati che Dio ti aiuta!”.”
A cura di: Maria Rita Merati – Associazione Vigevano Promotions
Notizie tratte dal libro “Un Uomo per la sua Città: Vincenzo Roncalli” a cura di Ornella Rossi Berghesano. Edizione del 1997 per Fondazione Vincenzo Roncalli e Associazione ex allievi del Roncalli.