Sebbene tutt’oggi la produzione di vino in Lomellina è quasi del tutto sparita, un tempo, il vino in questo territorio veniva prodotto! Già duemilaquattrocento anni fa, i Marici e i Levi, iniziarono a piantare le viti, utili a produrre non solo l’uva, ma anche per produrre il vino!
In vantaggio a questo tipo di agricoltura vi era un territorio formato da dossi, che non permetteva il ristagno di acqua, e lasciava che le piante nascessero senza rischiare di marcire. Passarono i secoli, e i Romani, giunti in Lomellina, continuarono a produrre vino, usando le tecniche apprese dalle popolazioni locali.
I principali vini di produzione erano: il Moradella e Vespolina, da quello appreso dalle notizie giunte fino a noi oggi. La frutta veniva raccolta e torchiata a legna, il succo, preso e messo in grandi botti di legno, infine, quando pronto, il vino veniva versato in vasi di ceramica detti “a trottola”, unici nel loro genere, e ritrovati nei vari scavi archeologici qui in Lomellina.
Ma la tradizione viticola non si fermò, infatti è noto che nel 1400 circa, quando Vigevano era città ducale, il Moro, faceva produrre dalle campagne attorno un vino nominato da lui: “il Rosso del Duca”. Ma con l’avvento dell’agricoltura intensiva, e con il mutamento territoriale, la Lomellina non ospitò più le viti atte a produrre la bevanda… Ci si limitò a mantenere alcune piante solo per produrre frutti, mentre i vini, si iniziarono a produrre nei territori collinari dell’Oltrepò Pavese. E si sa, come ogni cosa che finisce a volte ci si dimentica di ricordarla… Ed è proprio per questo che abbiamo voluto ricordare quando il nostro territorio, produceva una delle bevande più antiche… Il vino della Lomellina…
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org