Esplora

Vigevano

Vigevano
Lo "sconosciuto" Caramuel di Bianca Garavelli

L’amore per l’architettura e le critiche al Bernini

Il primo biografo di Juan Caramuel fu Jacopo Antonio Tadisi, di cui abbiamo visto nella scorsa puntata come abbia descritto il suo ingresso in Vigevano, alla fine di settembre del 1673, nel suo Memorie della vita di monsignore Giovanni Caramuel di Lobkowitz vescovo di Vigevano, del 1760.

Ma altri studiosi si sono interessati alla sua biografia. In particolare, oggi mi piace ricordare Monsignor Pietro Bellazzi (1924-2017), purtroppo scomparso lo scorso 20 ottobre, il quale nel suo volume Juan Caramuel (Editrice Opera Diocesana, 1982) ha messo in luce con garbo e competenza il rapporto che il grande vescovo eclettico ha subito instaurato con la nostra città, senza trascurare i rapporti con il mondo politico e la Chiesa del tempo. Apprezzato e rigoroso storico della Chiesa, Monsignor Bellazzi provava grande ammirazione per la personalità di Caramuel.

Pur essendo un prelato, osserva nell’intervista nella puntata 71 del ciclo di video “Vigevano nel tempo”, intitolata appunto Il genio di Caramuel (visibile su YouTube), era un intellettuale «battagliero», che difendeva le proprie tesi con grande convinzione, a volte persino con aggressività. Per esempio, aveva dimostrato il suo speciale interesse per l’architettura dando alle stampe tra il 1678 e il 1679 proprio a Vigevano, nella Tipografia Vescovile da lui stesso fondata, un voluminoso trattato, Architectura Civil recta y obliqua.

In esso critica ferocemente il colonnato di Piazza San Pietro, opera del celebre architetto Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Secondo Caramuel Bernini avrebbe commesso «tanti errori, quante pietre», cioè quante erano le unità compositive della celebre Piazza, la cui forma ellittica, a suo parere, è impostata senza un corretto fondamento matematico, quindi complessivamente sbagliata. Forse furono anche le divergenze di pensiero con l’architetto napoletano a spingere Caramuel a lasciare Roma, nonostante l’amicizia che lo legava a papa Alessandro VII, il nobile Fabio Chigi, fin da prima che salisse al trono pontificio, lo stesso che poi lo nominò vescovo di Satriano (in Lucania) e Campagna, nell’attuale provincia di Salerno. Caramuel era stato nella capitale pontificia dal 1655 al 1657, anno in cui iniziò la sua nuova vita di pastore d’anime prima nel Regno di Napoli e poi a Vigevano.

La maestria di Caramuel nel campo dell’architettura è forse più nota all’estero che in Italia: lo studiano e lo apprezzano importanti studiosi spagnoli, come Jorge Fernández–Santos Ortiz-Iríbas, che nel suo recente saggio Juan Caramuel y la probable architectura (Madrid, Centro Studi Europa Hispánica, 2014), analizza l’armonioso rapporto tra la facciata del Duomo di Vigevano e la preesistente Piazza Ducale. Grazie all’intervento del vescovo architetto, Rinascimento maestoso e curvilineo Barocco qui si incontrano felicemente, iniziando una convivenza destinata a durare nei secoli.

  • Indirizzo
    Contatti
    Email: ---
    Sito web: ---
    Orari
    ---
  • Richiedi informazioni


    Prenota un tavolo