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Vigevano

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Penna Selvaggia

Ultimo weekend di Ottobre a Vigevano

Rassegna letteraria, castagnata, musica e teatro. Ecco il nostro weekend vigevanese!

Continua, con nostra somma gioia, la 17° Rassegna Letteraria Città di Vigevano. Alle 21 di questa sera (giovedì) in Cavallerizza, Dori Ghezzi, divenuta nota negli anni sessanta grazie a successi come Casatschok, con Giordano Meacci e Francesca Serafini offriranno un omaggio musicale per ricordare Fabrizio De Andre’ dal titolo“Lui, Io, Noi”. Nel weekend potremo poi ascoltare, alle 16 di venerdì, in Cavallerizza, Alessandro Milan che dialogherà con con Alessandra Tedesco, mentre alle 21, sempre in Cavallerizza Marcello Veneziani, Toni Capuozzo e Luigi Mascheroni parleranno di “Quel che resta del Sessantotto”. Sabato, alle 16 e nella Sala dell’Affresco (cortile del Castello) Benedetta Cibrario cercherà di interpretare, con  Antonio Sanfrancesco  “Il rumore del mondo”. Alle 18, sempre in Sala dell’Affresco arriveranno Marco Paolini e Gianfranco Bettin che insieme ad Ermanno Paccagnini racconteranno le avventure di Numero primo. In serata, e quindi alle 21 di sabato, sempre in Sala dell’Affresco, Concita De Gregrorio ci svelerà “La storia di tutte e l’idea del futuro”. Arriviamo quindi a domenica, ultimo giorno di rassegna: alle 10.30 in Cavallerizza Daniele Novara con Marta Versiglia ci dimostrerà che “Cambiare la scuola si può”. Alle 16, sempre in Cavallerizza Paolo Giordano, intervistato da Alessandra Tedesco, ci inviterà a Divorare il cielo, mentre alle 17 in Sala dell’Affresco il Gruppo di lettura Bibliosofia parlerà con Silvia Truzzi, autrice de “Fai piano quando torni”, ovvero il suo esordio in narrativa. Alle 17.30, ma in Cavallerizza, il filosofo Gianni Vattimo insieme ad Armando Torno approfondirà il tema del Limite ed oltre, mentre alle 21 la chiusura della rassegna toccherà a Fabio Genovesi ed il suo reading “I canti della tv rotta”. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.

Per quanto riguarda, poi, gli altri eventi, domani (venerdì) alla Cooperativa Portalupi (Strada dei Ronchi, 7 – fraz. Sforzesca) dalle 22 potremo ascoltare “Padre” ed il suo set acustico e proiezione del video del singolo Sole. Padre inizia a scrivere accompagnandosi con la chitarra nella sua stanza a Vigevano, tra ansie da liceale e dischi di De André, correva l’anno 2012. Qualche tempo dopo, in un’afosa estate del 2017, butta fuori Cioccolato, title track dell’EP autoprodotto che raggruppa le canzoni scritte nei mesi successivi. Il risultato è un viaggio attraverso plettrate acustiche, sintetizzatori catchy e atmosfere di humbuggiana memoria: il cantautorato fa un passo verso l’itpop. A seguire Dj set con Dj Sampa. Ingresso libero.

Venerdì proseguono anche gli appuntamento con La Scuola di Psicanalisi Freudiana ed il corso “La Psicanalisi di Freud. Un corso per approfondire il pensiero Freudiano”. Sempre alle 21, nelle sale di Palazzo Crespi si parlerà del lavoro di Sigmund Freud, che è sempre stato sorretto dalla necessità, più volte ribadita, di fondare la psicologia come scienza della natura. La Scuola di Psicanalisi Freudiana ha cercato di ritrovare ed esplicitare (in evidente e consapevole controtendenza rispetto agli sviluppi postfreudiani) i fondamenti naturalistici e razionalistici che risultano presupposti ineliminabili della teoria e della pratica psicanalitica.

Per gli amanti della musica live, l’appuntamento, venerdì, alle 21, è con Egle Sommacal (ex Massimo Volume e Ulan Bator) uno dei chitarristi e artisti più influenti della storia della musica indipendente italiana, suonerà a La Room (via Diaz 4/a). Nel 2007 ha pubblicato per la Unhip records la sua prima prova solista, dal titolo Legno. Il disco è interamente strumentale e suonato con la sola chitarra acustica. Due anni più tardi, sempre per la Unhip records, ha inciso il secondo disco, Tanto Non Arriva, orientato sul dixieland e sul blues dove, alla propria chitarra elettrica, si accompagna una sezione di fiati, tra sax, trombe e tromboni. Date le ridotte capacità del luogo, si consiglia di scrivere per prenotazioni a laroomlive@gmail.com. L’ingresso è ad offerta.

Alle 10.30 di sabato, nelle stanze della Biblioteca Civica Mastronardi (corso Cavour 82) si terrà il secondo incontro del ciclo Benessere, Philosophy/Life Style/Beauty con Daniela Antonini. Il secondo incontro si intitola “Batti il tempo”. Non possiamo fermare lo scorrere del tempo, ma possiamo intervenire rallentandone e correggendone i danni. Coltiviamo la bellezza e mettiamola in luce indipendentemente dall’età biologica e da modelli imposti. A questo scopo i nostri alleati sono risorse naturali e innovazioni scientifiche: scopriamo insieme tutte le novità. Ingresso libero.

Alle 21 di sabato, al Teatro Moderno di via San Pio V, 8 potremo ascoltare “Operetta che Passione. Viaggio nel genere musicale che da oltre un secolo affascina e diverte” con Matteo Mazzoli – comico, Elena D’Angelo – soubrette, Francesco Tuppo – tenore,  Livia Haglu – violino ed il Maestro Andrea Albertini – pianoforte e direzione. Per prenotazioni si può chiamare il 348 1127776

Sabato, dalle 10.30 alle 24, e domenica dalle 9 alle 19 il gruppo Alpini “Mari Vidari” organizza, con il patrocinio del Comune di Vigevano, la 33ª Castagnata Alpina. In vendita polenta con gorgonzola e baccalà, vin broulè, caldarroste, castagnaccio …e ottime torte. Alle 16 di domenica ci sarà anche lesibizione della fanfara della sezione di Milano e l’esposizione di mezzi militari della seconda guerra mondiale (piazza Ducale – Piazzetta S. Dionigi)

Anche per quest’anno accademico si svolgerà un ciclo di conferenze, denominato Unicittà, che Unitre Vigevano, l’università per il tempo libero e la terza età, propone alla città, attraverso relatori docenti Unitre o relatori invitati. Il tema generale sarà “Il giardino: spazio tra sacro e profano”, e sarà trattato da molti punti di vista, tra cui quello letterario, artistico, filosofico, religioso. Il primo appuntamento, che sarà alle 16.30 di sabato all’Auditorium San Dionigi
Piazza Martiri della Liberazione) si intitola “Il giardino dell’Eden” ed il relatore sarà Don Mauro Bertoglio. La partecipazione è libera.

Sabato, all’Auditorium Mussini (viale Libertà 52), andrà in scena “Ecco la sposa” commedia in due atti di R. Cooney e J.Chapman. La storia è ambientata a Londra in una bella casa di Kensington, dove si sposa Judy (Maria Franca Mastrovito). Fervono i preparativi per l’imminente matrimonio, viene allestito un gigantesco gazebo per i 400 invitati, i cuochi stanno preparando il rinfresco, tutto sembra svolgersi al meglio anche se nella più totale frenesia, fino a quando il padre della sposa incassa, letteralmente, un brutto colpo alla testa. Timothy (Stefano Ferri) è un pubblicitario rampante quarantenne, lievemente ipocondriaco, tutto preso dagli affari, perennemente schiavo delle proprie nevrosi e del suo lavoro, al punto da non riuscire a rilassarsi e a staccare dall’ufficio neppure nel giorno tanto atteso del matrimonio dell’unica figlia. Accanto a lui una famiglia strampalata formata dalla moglie Ursula ( Alessandra Vallarin), sempre in cerca di attenzioni, dalla suocera autoritaria (Cristina Gibelli), dal suocero felicemente svanito (Alessandro Ramponi) e da un socio d’affari scansafatiche (Raffaele Parolisi) innamorato di Ursula. Timothy, a causa del colpo in testa, rimane vittima di un improvviso quanto inatteso attacco di follia che lo porta a materializzare l’oggetto dei suoi più reconditi desideri, una accattivante e disinibita ragazza, Polly (Chiara Case),  (che lui ha immaginato come protagonista della nuova campagna pubblicitaria, un bella figliola tutta frange e canzonette che arriva direttamente dai ruggenti anni ‘20 , visibile solo da lui. Il biglietto costa 10 euro, ridotto 8, il ricavato sarà devoluto in beneficenza agli sfollati del ponte Morandi di Genova ed ad una onlus vigevanese.

Alle 17 di domenica a La Room si terrà il primo workshop di scrittura creativa: “Cominciamo bene” con Raul Montanari. Le cose davvero da sapere per scrivere narrativa. Potete scoprirle anche da soli ma rischiate di metterci una vita. Più pratico seguire questo workshop sui fondamentali della narrazione letteraria. La didattica coincide con il modulo A della scuola di narrativa di Raul Montanari e permette, a chi lo desidera, l’accesso alla scuola direttamente dal modulo B. Le iscrizioni dovranno pervenire entro venerdì 5 ottobre. Per informazioni sui costi  ed iscrizioni si può scrivere a lindapulv@gmail.com

Alle 21 di domenica, all’Auditorium Mussini (Viale della Libertà, 32)“Vigevano Cabaret” presenterà Imitamorfosi – oltre l’imitazione di Claudio Lauretta direttamente da Colorado (Imitatore di Matteo Renzi e Vittorio Sgarbi). Si tratta di uno spettacolo straordinario ricco di imitazioni, in tour in tutta Italia…e con la partecipazione di Sandro Picollo. L’ingresso costa 10 euro, bambini sotto i 10 anni gratis. I proventi saranno destinati in beneficenza. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il 334 294 5516

EVENTI ANCORA IN CORSO:

Per chi se la fosse persa,  nella Pinacoteca Civica “C. Ottone” si può vedere la mostra, curata da Edoardo Maffeo,  “Il sole non aspetta”, omaggio a Ernesto Giardini “Decio”(1896 – 1992), composta da una quarantina di opere provenienti dalla collezione privata di famiglia. Sicuramente più conosciuto come “Decio”, dal nomignolo con il quale amava firmare le sue opere, Ernesto Giardini è stato uno dei più noti ed apprezzati esponenti della cultura figurativa cittadina del dopoguerra. Il titolo della mostra prende spunto da un aneddoto narrato dal nipote Cesare, anche lui pittore, che ricorda come il Decio, prima di recarsi a dipingere in campagna, fosse solito fermarsi in un bar di Piazza Ducale per una rapida consumazione che sollecitava al cameriere con un imperioso: “Un vermouth, Giovanni, che al sül al specia mia me!”, … “che il sole non mi aspetta”. Impressionista spontaneo – una delle sue affermazione più comuni era “è cogliere l’impressione che conta, il resto è roba da signorine!” – Ernesto Giardini restò sempre fedele alla sua tecnica e alle tematiche preferite: la natura morta ed il paesaggio, anche quello urbano. Il paesaggio, il “suo” paesaggio, quello dei luoghi che egli conosceva ed amava, era il punto di partenza che lo conduceva alla ricerca della semplicità, all’onesto rifiuto della retorica, ad una passione senza fine per la pittura. Nel corso di un lungo itinerario artistico caratterizzato dall’assidua frequentazione con la pittura “en plein air”, Ernesto Giardini aveva elaborato una cifra stilistica che ne avrebbe caratterizzato tutta la produzione e reso la sua opera unica ed inconfondibile. Era attratto dalla luce e dalle vibrazioni del colore, come da sempre lo sono gli impressionisti, ma non si fermava qui: giungeva ad una originale e pregevole “sintesi” che donava alle sue opere il senso di una pacata eternità, la penetrazione nell’invisibile, l’apertura su un mondo segreto che promette gioie sommesse. La sua ricerca accoglieva suoni e rumori del silenzio in una sorta di intimo ma schietto dialogo spirituale. Nel continuo fluire e mutare di luci, spazi e volumi, il paesaggio rimaneva sempre lo stesso ma il Decio ne catturava le forme essenziali in un valzer di colori e con le sue pennellate a tratti spesse e materiche a volte leggere e meticolose. Attraverso questo modus operandi la sua opera restituiva immagini intrise di bellezza contenuta e serenità, perennemente sospese tra visione e realtà, che tanto hanno affascinato il collezionismo borghese, e non solo, della Vigevano tra gli anni quaranta e settanta. La pinacoteca è perta da martedì a venerdì alle 14 alle 17.30, mentre sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.

Allo Spazio Rocco Scotellaro dell’Associazione Culturale delle Genti Lucane (via Cesarea 49) si può ancora ammirare la mostra del vigevanese Pietro Laghigna, pittore paesaggista. La poetica del colore è il titolo della mostra che si terrà presso lo. L’autore è Pietro Laghigna, un pittore che ha saputo sviluppare un gesto artistico molto personale e che, pur legato alla tradizione figurativa classica, si è evoluto in uno stile singolare, peculiare – se non eclusivo – riconoscibile. Nel suo ductus pittorico è osservabile la lezione a suo tempo acquisita con la frequentazione dei maggiori paesaggisti vigevanesi della seconda metà del Novecento, ma una sua particolare delicatezza di sentimenti, la sua sensibilità interiore, la sua capacità di introspezione ancor prima della percezione degli stimoli visivi provenienti dallʼesterno gli hanno permesso, fin dagli inizi del suo percorso artistico, di discostarsene e di creare un proprio linguaggio, nel quale i fattori dominanti sono la padronanza dellʼuso del disegno e lo sfruttamento delle possibilità espressive del colore, nonché un innato senso estetico e della misura. La mostra si potrà visitare fino al 3 novembre tutti i giovedì, sabato e domenica tra le 17 e le 19.

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