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Vigevano

Vigevano
Vigevano Sovrapposta

VIA XX SETTEMBRE – VICOLO SEMINARIO

Anticamente denominata “Contrada di Sant’Andrea”, dal nome dell’antica chiesa che sorgeva sul luogo dell’attuale farmacia, è comunemente conosciuta come via al Portone. Ha assunto il nome attuale nel 1895 che è stato mutato in via Roma nel 1931 e quindi, nel secondo dopoguerra, ha ripreso il nome di via XX Settembre.

Si dipana dalla parte bassa di Piazza Ducale, a destra del Duomo, con una via commerciale chiusa al fondo dall’imponente struttura del trecentesco ponte fortificato denominato “Strada Coperta” che divide e caratterizza, emergendo come un’alta muraglia, la parte est del centro storico. Lo sbocco della via è dato dal passaggio, posto nel torrione chiamato “Portone”, che divide in due parti il ponte fortificato, composto da due portali ad arco, contrapposti e sormontati da due stemmi viscontei. Dal Portone si accede alla convergenza delle due strade, via Cairoli e via Riberia che, dal limite sud del centro storico, portano verso il centro.

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Le case del lato ovest hanno una linea continua con cortili posteriori ed edifici secondari che addossano alla scarpata su cui sorge il Castello, sullo spazio interessato fino alla fine del XV secolo dal fossato dell’antico fortilizio.

La parte est della via si presenta variegata per le molteplici modifiche, in particolare per le strutture ecclesiastiche che ne hanno condizionato lo sviluppo dalla metà del XVI secolo, dopo la costituzione della Diocesi e l’erezione della nuova cattedrale.

La linea di case di questo lato è interrotta da due strade a fondo chiuso di diversa importanza. Il principale è vicolo Seminario, dal nome dell’istituto vescovile il cui ingresso è sul fondo della strada, che anticamente aveva il nome di “Stretta di Santa Marta” poi cambiato in “Sant’Anna”.

Curiosamente è poco conosciuto il fatto che vicolo Seminario ha anche un percorso secondario, con uno sviluppo a L attorno al caseggiato che ospita la farmacia Vidari, il cui accesso da via XX Settembre è posto nel fronte dell’edificio addossato alla farmacia, in forma di androne carraio.

Il secondario è vicolo Brambilla, chiuso da un cancello posto nel 1906, che mantiene, con le case confinanti, l’originario aspetto medioevale.

Nel fronte di case tra i due vicoli emerge un ampio edificio commerciale, posto ad angolo con vicolo Seminario, demolito e ricostruito negli anni settanta con il mantenimento della facciata di inizio Novecento, decorata da graffiti neorinascimentali. Sul muro è posta una targa a ricordo della nascita della famosa cantante lirica Eleonora Duse, avvenuta il 3 ottobre 1858 nell’albergo “Cannone d’oro”. Allora l’albergo occupava la parte destra dell’attuale edificio, ma era posto in una casa con portico su pilastri di fattura medioevale, ultima rimanenza dei porticati che caratterizzavano

Vigevano prima del XVI secolo. La parte porticata, ceduta al comune, venne demolita nel 1914, permettendo così un ampliamento della strada e la ristrutturazione dell’albergo secondo le esigenze del tempo. Prima della denominazione di albergo, data probabilmente nella prima metà dell’Ottocento, l’edificio porticato, come attestato nel catasto settecentesco, era indicato come “Osteria di San Giorgio”.

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L’edificio della “Strada Coperta ”, unico nel suo genere, fu fatto costruire da Luchino Visconti nel 1347 per collegare la rocca difensiva esterna all’abitato, da lui realizzata nel 1341, con il vecchio castello che il Visconti aveva eretto a sua dimora, dopo essere diventato Podestà di Vigevano nel 1337. Luchino aveva trasformato il ricetto dell’antico borgo in palazzo signorile nel 1345, acquistando ed espropriando case e terreni dei vigevanesi che lo abitavano. Il nuovo edificio, detto Maschio, venne realizzato nella forma del classico castello visconteo quadrangolare con torri d’angolo e fossato.

Lungo 164 metri e largo sette e mezzo, si compone di due spazi sovrapposti. Lo spazio superiore, la vera e propria strada coperta, ha un percorso continuo delimitato da merlature che unisce il Castello con la rocca inferiore, denominata Rocca Vecchia. Lo spazio sottostante è diviso dall’ampio vano del Portone in due parti, scandite da pilastri e volte, con la parte verso il Castello che ha una serie di vani sottostanti la strada coperta e una rampa di collegamento con il Maschio.

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Anticamente su vicolo Seminario gravitavano sei strutture ecclesiastiche: il seminario Vescovile e le chiese di Sant’Andrea, della Natività di Maria con il Monte di Pietà, di Santa Chiara con l’omonimo convento, di Santa Maria e Marta con l’ospedale e di Sant’Anna.

• Il Seminario affaccia con l’ingresso principale in fondo al vicolo, sulla destra, mentre a chiusura della strada è situato il suo ingresso carraio che corrisponde all’ingresso della prima edificazione di fine Seicento. Fondato nel 1565 dal secondo vescovo di Vigevano, con l’uso di alcune case della canonica vecchia del Duomo, nel 1690 venne affiancato da un nuovo edificio al fondo del vicolo, sulla destra, con pianta a T il cui braccio centrale si sviluppò fino alle mura della città a est. Il nuovo Seminario denominato, fino agli inizi dell’Ottocento, di “Sant’Anna”, per la chiesa eretta contemporaneamente per il suo servizio, venne completato nel 1694. La sua realizzazione determinò la demolizione del complesso conventuale di Santa Chiara e di alcune case. Nel 1820, su progetto dell’architetto Luigi Orelli, venne ristrutturata la manica che si collega alle mura con l’aggiunta di un portico sormontato da un loggiato e fu costruito il corpo parallelo al naviglio, demolendo un tratto delle antiche mura. Nel 1837, sempre su disegno dell’Orelli, il Seminario fu ampliato a ovest con un nuovo edificio di linee classiche su pianta quadrata. Era caratterizzato da una corte porticata su colonne binate, soluzione che comportò la demolizione della chiesa e dell’ospedale di Santa Maria e Marta. Nel 1885, su disegno dell’ingegner Vandone, al piano superiore della manica antica venne realizzato l’oratorio del Sacro Cuore. Nel 1895, ad uso dell’osservatorio meteorologico istituito pochi anni prima, fu costruita la torretta che emerge a sinistra dell’ingresso carraio. Nuovi lavori di ristrutturazione e ammodernamento sono del 1954.

• La chiesa di Sant’Andrea , una delle più antiche della città, sorgeva sull’angolo sinistro del vicolo, nel luogo della farmacia. Eretta in epoca sconosciuta, ma prima del 1324, fu ricostruita nel 1560, soppressa nel 1801 e demolita nel 1814 quando venne sostituita da un edificio civile ristrutturato negli anni Sessanta. Dell’antica chiesa oggi sopravvive una parte dell’originaria muratura in mattoni a spina di pesce, nell’androne carraio a lato della farmacia, oltre che parte della sagrestia situata nel retro della farmacia, mentre sul lato del vicolo rimane un affresco seicentesco raffigurante Sant’Andrea.

• La chiesa della Natività di Maria si trovava sull’angolo destro del vicolo, eretta nel 1620 affiancata al Monte di Pietà, struttura fondata nel 1540 vicino a San Dionigi e qui trasferita nel 1619. Ambedue gli edifici furono demoliti nel 1860.

• L’Oratorio di Santa Maria e Marta  fu realizzato nel 1498 con l’annesso Ospedale di Carità in fondo al vicolo, nel luogo dell’ingresso attuale del seminario. Ancora in funzione nel 1801, con l’ampliamento del seminario fatto nel 1837 oratorio e ospedale furono demoliti.

• La chiesa di Santa Chiara fu costruita con l’annesso convento all’inizio del XVII secolo, al fondo del vicolo, sulla destra. Dismesso il convento nel 1665, con la realizzazione di quello nuovo nell’ex Rocca Nuova, con la costruzione del nuovo Seminario nel 1690 chiesa ed edificio conventuale furono demoliti.

• La chiesa di Sant’ Anna si erge In fondo al vicolo, sulla sinistra di fronte al seminario. Costruita nel 1694 su disegno di Bernardino Barbasso, in concomitanza con la costruzione del nuovo seminario per cui svolse la funzione di cappella dei chierici, si addossa posteriormente alla sagrestia del Duomo.

Una porta laterale a destra apre su un passaggio coperto, posto lungo il fianco destro, di collegamento tra seminario e Duomo. Una porta sul lato sinistro apre su un edificio di servizio che affaccia su un cortiletto con accesso sul lato sinistro della facciata. Dopo anni di abbandono è stata restaurata agli inizi di questo secolo.

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Vigevano Sovrapposta di Mario Castellani – Ciost Edizioni
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