E’ strano visitare i luoghi ove la storia si è fatta portatrice di morte e di sofferenza per alcune persone… Ma ancora più strano è come questi luoghi o avvenimenti non vengano ricordati…
Come quell’aprile del 1945… 27 Aprile 1945, Vigevano è Libera, la guerra sta per finire… Ma non del tutto… A Mortara, sopraggiunge un treno tedesco blindato, con il compito di recuperare i Tedeschi rimasti nelle zone oramai liberate… A sua volta, avrebbe dovuto raggiungere la città di Vigevano, e recuperare gli ultimi tedeschi rimasti…
Nella città scoppia il panico, quando Bertolli, detto “Formaggina”, partigiano di Mortara, annuncia questa notizia… Si decide quindi di creare una delegazione per contrattare con i Tedeschi…alla missione partecipano il comandante dei vigili del fuoco, Giannella, un prigioniero polacco e un membro della brigata “Crespi”.
Intanto i tedeschi, subodorando un attentato, erano scesi dal treno per verificare le condizioni dei binari e avevano preso 4 persone come ostaggi. I volontari della missione, armati di bandiera bianca, si portano al ponte di Gambolò (Oggi Corso Genova), dal treno parte un raffica di mitra, mentre il convoglio ferroviario aumenta la velocità. Dalle case circostanti si risponde al fuoco… In stazione alcuni partigiani si consultano con il capodeviatore e si decide di far deragliare il treno…
L’Urto è violento, gli ostaggi tentano di fuggire: due di loro – Natale Franchini Ambrogio Sacchi- vengono colpiti a morte, il terzo – un certo Podini della Morsella, benché ferito si mette in salvo in C.so Pavia e un quarto -Carlo Bracchi- riesce a scappare rotolandosi su un cumulo di sabbia.
Per i Tedeschi inizia uno scontro a fuoco contro i Partigiani, che essendo in maggior numero, riescono a fermare i crucchi, e a catturarne alcuni… I soldati tedeschi catturati verranno spostati in Castello, ove, per i giorni successivi, rimarranno in prigionia…
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org
