Parleremo di un caso quasi unico nel Nord Italia, ma prima di iniziare, vogliamo che chiunque legga questo post e veda queste foto, possa capire l’importanza storica di questo luogo.
Rispettiamo i morti e soprattutto la loro storia, e allo stesso tempo vogliamo che queste nozioni possano essere di tutti… Ci troviamo a Vigevano, precisamente nella chiesa di San Pietro Martire, più nota come la chiesa del Beato Matteo, in quanto contiene la salma del beato. Ma non è l’unica salma presente in questo luogo sacro…
Infatti, nascosta da un palco in legno, e posta sotto l’altare, vi è una seconda cripta… Aprendo una grata di ferro, vi sono dei gradini che conducono ad una cripta “unica”… Un Putridarium. Ebbene, di cosa si tratta? Si tratta di un luogo ove venivano seppelliti i monaci presenti nei conventi adiacenti alla chiesa. Ma non venivano seppelliti in maniera normale, infatti, venivano lasciati essiccare in posizione seduta.
Il putridarium era composto da varie nicchie, composte da sedili-colatoio, ove durante il processo di decomposizione il corpo perdeva liquidi, questi ultimi venivano fatti colare dentro al terreno per permettere che non incidessero sul processo di “naturale mummificazione”.
Il caso di Vigevano, è raro, in quanto questa pratica non era per nulla diffusa nel nord Italia. Si può parlare di unicità… L’ultima volta che venne aperta la cripta fu negli anni ’90, durante un restauro della chiesa.
Ancora oggi, i monaci mummificati, sono presenti proprio sotto l’altare nel putridarioum della chiesa di San Pietro Martire.
Mi sono posto di scrivere questa nota per permettere a tutti di conoscere questa parte di storia dimenticata e nascosta. Non mi pento di aver permesso ad altre persone di informarsi… Perchè questa è storia…
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org